Il parere di un bergamascoche vive e lavora a Londra

Sono Matteo, bergamasco (doc) che attualmente vive e lavora a Londra.Come ogni giorno dò uno sguardo a «L’Eco di Bergamo On Line» e oggi ho visto la proposta della «Congestion Charge Bergamasca» ossia far pagare un ammontare a chi si avventura in auto nel centro cittadino.Onestamente, avendo sentito diversi pareri di colleghi londinesi che «convivono» da tempo con questa iniziativa, credo che la cosa, se fosse applicata immediatamente, avrebbe un effetto negativo sulla città e l’hinterland: proprio come a Londra, i «commuters» e la maggior parte dei londinesi non sono assolutamente d’accordo con la Congestion Charge.Forse è perché anche a Londra le infrastrutture sono poche, nel senso che i trasporti pubblici funzionano certamente meglio che in Italia, ma ci sono pochissimi parcheggi fuori città in grado di contenere l’enorme numero di automobili.Quindi credo che la Congenstion charge debba essere l’atto finale di un percorso di investimenti nella città.Innanzitutto è necesario pianificare e costruire infrastrutture adeguate ad accogliere il numero di automobili che rimarrebbero fuori città, successivamente si dovrebbero incrementare significativamente il numero e la qualità dei mezzi pubblici e infine, solo quando tutto ciò è stato fatto e sarà operativo, implementare la congestion charge… … …ma sicuramente non ve ne sarà più bisogno in quanto i cittadini scopriranno da soli la comodità e la funzionalità di un sistema che «funziona»…Altrimenti sarà la solita panzana italiana. Alcuni esempi furono legati ai treni ad alta velocità: furono messi in funzione treni ad alta velocità su binari che non erano in grado di sopportarne le performance. Conclusione: investimenti di miliardi (delle vecchie lire) per treni ad alta velocità che andavano come treni normali…e lascio ad altri la stima degli effetti di una tale decisione…Scusate il pensiero un po’ troppo lungo – vorrei precisare che non conosco l’assessore e il pensiero non ha alcun secondo fine politico – ma trattasi essenzialmente di una riflessione «civica».Cordiali salutiMatteo

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