Nepal, inizio da brivido per Simone Moro
«Ho rischiato di morire a causa del vento»

Una partenza da brividi. Simone Moro è da quattro giorni al campo base del Kanchenjunga in Nepal (5.500 metri) - dove assieme alla compagna di spedizione, l’altoatesina Tamara Lunger, si appresta ad affrontare la traversata più alta del pianeta – e i problemi non sono mancati.

A poche ore dal suo arrivo, nella notte tra sabato e domenica, una violentissima bufera ha letteralmente divelto la tenda in cui si trovava l’alpinista bergamasco scaraventandola tra le rocce. «Sono qui da pochissimo – ha raccontato ieri – e la cosa incredibile è che quasi ci lascio la pelle. Le violentissime raffiche dell’altra notte hanno praticamente distrutto tutti i campi, risparmiando solo il nostro anche se a un certo punto la mia tenda è stata materialmente sollevata e io mi sono trovato per aria finché non sono atterrato sulla morena sottostante».

LA MAPPA

La strada sulla quale dovrà cimentarsi la coppia di scalatori è ancora lunga. L’obiettivo è la cima sud (8.476 metri) della terza montagna della terra portando a termine la traversata più alta del pianeta . Una lunghissima cavalcata che dall’altopiano del Kangbachen condurrà gli alpinisti lungo l’incredibile skyline che porta alla cima a una quota sempre superiore agli 8.200 mila metri per un totale di 5 chilometri e mezzo.

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