Sette cartelli in dodici metri
Una via originale a Treviglio

C’erano una volta i tombini di via Cavallotti. Duecentouno in soli trecento metri, per la precisione. Ora ci sono i cartelli. Sette in una dozzina di metri. Accade ancora una volta a Treviglio, stavolta al confine con Calvenzano. Tutta «colpa» della nuova pista ciclabile.

C’erano una volta i tombini di via Cavallotti. Duecentouno in soli trecento metri, per la precisione. Ora ci sono i cartelli. Sette in una dozzina di metri. Accade ancora una volta a Treviglio, stavolta al confine con Calvenzano. Tutta «colpa» della nuova pista ciclabile realizzata a lato della strada che collega i due comuni, completamente rifatta nell’ambito dei lavori per la vicina autostrada Brebemi.

Ebbene, oltrepassato il nuovo (ma già sporcato con scritte spray) sottopasso dell’autostrada e della (futura) Tav, ecco la singolare opera d’arte urbana: sulla sinistra, in prossimità dell’accesso carrabile ad alcune proprietà private, si possono contare uno, due, tre, fino a sette cartelli dallo sfondo blu e con disegnato sopra la classica bici stilizzata. Nel giro di una dozzina di metri, non di più.

A cosa servono? Cosa indicano? Semplice: lungo la pista ciclabile sono presenti dei punti in cui, in prossimità degli ingressi ai cancelli privati, le auto possono comunque transitare, appunto per immettersi nelle proprietà che si affacciano sulla pista.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 15 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA