Superiori, 400 i ragazzi disabili
Servizio garantito, non i rimborsi

Circa 13,6 milioni di euro di «pregresso», 2,4 milioni che al momento mancano all’appello sul 2013-2014, e un futuro tutto da scrivere. La complessa vicenda dell’assistenza educativa agli oltre 400 ragazzi disabili che frequentano le scuole superiori in Bergamasca non si può certo ridurre a freddi numeri.

Circa 13,6 milioni di euro di «pregresso», 2,4 milioni che al momento mancano all’appello sul 2013-2014, e un futuro tutto da scrivere. La complessa vicenda dell’assistenza educativa agli oltre 400 ragazzi disabili che frequentano le scuole superiori in Bergamasca non si può certo ridurre a freddi numeri.

Ma sono le cifre, oggi, a inquadrarne la difficoltà, e a porre per Via Tasso (che, dice la giurisprudenza, deve farsi carico dei costi) e ai Comuni (che hanno sempre assicurato il servizio, ma chiedono i dovuti rimborsi) un rebus non facile da sciogliere.

Per evitare che ad andarci di mezzo siano gli studenti il Consiglio di rappresentanza dei sindaci dell’Asl ha scritto pochi giorni fa ai Comuni, invitandoli anche per il prossimo anno scolastico ad assicurare la presenza in classe dell’assistente educatore per gli alunni delle scuole superiori residenti sul proprio territorio, trasmettendo poi alla Provincia la richiesta di rimborso delle spese sostenute.

Niente di nuovo, in realtà: sono anni che i Comuni garantiscono il servizio. Nel 2013 però, il Consiglio di Stato (a fronte di una legge regionale che sul punto non fa chiarezza) ha messo nero su bianco che la competenza (e quindi i costi) spetta alle Province. Il problema è come.

Tutto su L’Eco di Bergamo del 25 agosto

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