Terremoto, sospetti su abusi edilizi
Procura pronta ad avviare le indagini

«Dobbiamo necessariamente concludere l’attività di identificazione delle salme e del rilascio dei relativi nulla osta alla sepoltura, poi ci concentreremo sull’inchiesta».

È quanto afferma all’ANSA il procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva, titolare del fascicolo aperto con l’ipotesi di disastro colposo dopo il terremoto di Amatrice e Accumoli. Al momento la procura reatina, a quanto conferma Saieva, non ha compiuto alcun sequestro di edifici colpiti dal sisma né ha proceduto ad acquisire documenti relativi alle ricostruzioni e alle opere di adeguamento sismico compiute negli anni passati, come nel caso dei crolli del campanile di Accumoli e della scuola di Amatrice. «Stiamo studiando la strategia di indagine - ha aggiunto Saieva - ma fino a quando non avremo identificato l’ultima vittima non riteniamo di avviare altri accertamenti. All’ingresso del paese ho visto una villa schiacciata sotto un’enorme tettoia di cemento armato», racconta. «Poco lontano c’era anche un palazzo di tre piani che aveva tutti i tramezzi crollati. Devo pensare che sia stato costruito al risparmio, utilizzando più sabbia che cemento».

«Il personale della polizia giudiziaria che abbiamo a disposizione al momento è tutto impegnato nella delicata procedura di identificazione delle vittime. Non vogliamo intralciare i soccorsi e avremo sicuramente tempi e modi per compiere atti d’indagine, sequestri e acquisizioni documentali», ha concluso il procuratore.

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