Tre mesi senza acqua Battaglia a Berbenno

Tre mesi senza acquaBattaglia a BerbennoLa rete idrica di Berbenno sale di nuovo sul banco degli imputati. Dopo più di tre mesi con i rubinetti a secco, il sindaco ha minacciato di voler presentare un esposto in procura per «omissione di servizio» nei confronti della Comunità montana Valle Imagna che gestisce la rete idrica vallare attraverso la ditta «Sigesa Spa», concessionaria dell’ente comunitario.

Le scarse precipitazioni di quest’estate hanno portato a un calo delle acque dei bacini orobici: le sorgenti Gemelle situate sul territorio di Gerosa in questi giorni forniscono solo 72 metri cubi di acqua invece dei soliti 280. La seconda pompa posizionata a luglio alla sorgente Ponte Giurino garantisce 20 litri al secondo contro i 198 che sgorgano.

«Oltre all’acqua proveniente da Gerosa - spiega il sindaco Alessandro Pellegrini -, la restante quota d’acqua che rifornisce Berbenno, ovvero il 60 percento, dovrebbe essere garantita dalla Comunità montana in quanto unica titolare della rete idrica di valle: se ciò non avviene, come è successo la scorsa settimana, è evidente che parte dei rubinetti rimangono a secco».

Solamente grazie al razionamento del comune di Sant’Omobono arriva un po’ d’acqua a Berbenno. Ieri infatti a Sant’Omobono, dove era presente un accumulo d’acqua, parte delle tubature sono state chiuse dalle 14 alle 18, dando così una boccata d’ossigeno alla popolazione di Berbenno che, da giorni, è alle prese anche con gli orari di erogazione non rispettati a causa di sbalzi di tensione sulla linea dell’Enel.

In merito alla richiesta da parte di Berbenno e dei paesi vicini di installare una nuova pompa, la Comunità montana risponde: «Significherebbe rifare tutto il sistema elettrico portante - spiega il vicepresidente Mario Locatelli -. La siccità dovrebbe terminare facendo rientrare l’emergenza. Dovremo fissare un incontro tra gli enti interessati e prendere in esame la possibilità di rivedere il sistema di chiusura delle tubature dei paesi a fondo valle ed effettuare un razionamento più consistente per aiutare anche i paesi più colpiti dalla siccità».

(19/08/2003)

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