Valgoglio, trovato oro

Verità o leggenda, se ne parla da secoli. Cercatori d’oro pronti a setacciare torrenti, a individuare venature gialle tra le rocce di Valgoglio, affascinando l’immaginario collettivo. La questione dell’oro delle Orobie fa discutere da tempo, ma ora arriva un’importante conferma: il prezioso metallo esiste davvero nelle nostre rocce, sia nativo sia di tipo alluvionale. Lo dimostrano studi e analisi condotti in trent’anni su campioni trovati nelle zone della Valle del Goglio, salendo da Gromo verso i laghi Nero, d’Aviasco, Campelli, Cernello e Sucotto.

«C’è sempre stato molto scetticismo, una tesi geologica del 1952 riteneva che l’origine dell’oro andasse attribuita a sedimentazioni formate da corsi d’acqua provenienti dalle Alpi Occidentali, e che le rocce delle valli bergamasche non potessero produrne», spiega Renato Marsetti, di Ecogeo, centro di ricerche geologiche e tecnologie d’ambiente con sede a Bergamo. È lui l’autore di un articolo, tutto dedicato all’oro di Valgoglio, pubblicato sull’ultimo numero della Rivista mineralogica italiana. «L’aver effettivamente individuato l’oro nativo in matrice nelle rocce di Valgoglio – continua – rappresenta un evento importante dal punto di vista scientifico».

Un traguardo che giunge al termine di ricerche iniziate nel 1972. Da allora sono stati rinvenuti campioni di oro sia nelle rocce sia nel torrente Goglio, eppure per molto tempo si è continuato a parlare di leggenda. Forse perché, senza dubbio, le quantità di metallo rintracciate sono ben lontane dal far pensare a miniere d’oro. Forse perché, ormai da secoli, realtà e invenzione si fondono tra loro in tradizioni tramandate di generazione in generazione. Scritti del 1200-1300 sostengono che l’oro fu trovato tra il pizzo Varrone e il Tre Signori. Padre Celestino ricorda nelle sue cronache miniere d’oro a Dossena, in Valle Brembana e a Zono di Sopra, villaggio ora scomparso della Valle di Scalve. In un documento del 1794 si legge che furono ordinate indagini segrete sulla possibile escavazione di una vena d’oro sul Monte Presolana.

«Il lavoro di Marsetti sarà presentato venerdì nell’auditorium del liceo Mascheroni, in via Alberico da Rosciate a Bergamo, alle 21 – anticipa Franco Maida, tra i fondatori del Gruppo orobico minerali –. All’inizio ci fu scetticismo anche all’interno del nostro gruppo, ma anni di ricerche dimostrano finalmente che l’oro delle Orobie esiste».(30/01/2007)

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