Veglia per la vita: il vescovo Amadei:«La cosa più bella e preziosa è l’amore»

«La cosa più bella e preziosa della vita è l’amore. Non si rispetta la vita se persiste in noi e fra noi la mancanza di amore e rispetto. Non si rispetta la vita se il mondo continua a lasciar morire tanti bambini per fame, guerra e violenza». Così il vescovo Roberto Amadei, nella chiesa parrocchiale di Boccaleone, presiedendo la veglia diocesana di preghiera per la 28ª Giornata per la vita, che si celebra domenica 5 febbraio in tutte le parrocchie italiane sul tema «Rispettare la vita». La veglia è stata preceduta dalla marcia della vita, partita dai giardini pubblici di via Gasparini. I bambini e i ragazzi reggevano un lungo telo con la scritta «Rispettare la vita», che poi è stato steso sul pavimento della chiesa.rante la veglia, preghiere, canti e letture bibliche, da brani del Messaggio dei vescovi italiani per la Giornata della vita e da uno scritto della defunta parlamentare bergamasca Vittoria Quarenghi, che si era battuta per difendere la vita. Sono state quindi proposte due testimonianze di accoglienza della vita. La prima è stata raccontata dal Centro di aiuto alla vita. Una donna rimasta incinta del compagno che la sollecitava ad abortire, dubbiosa, si è rivolta al Centro di aiuto alla vita, dove è stata aiutata grazie al Progetto Gemma, che prevede l’aiuto economico alle madri in difficoltà. La donna ha deciso di non abortire. Un’altra testimonianza è stata raccontata dagli stessi protagonisti, una coppia con un’azienda agricola familiare che non riusciva ad avere figli. Anni fa, marito e moglie partecipano al Family Fest del Movimento dei focolarini a Roma. Ritornano a casa con il proposito di vivere il loro amore anche nelle piccole cose quotidiane. Nel 1997 avviano le pratiche per adottare Adrian, un bimbo rumeno di nove mesi dell’orfanotrofio di Bucarest. Nel 1998 la moglie rimane incinta. Un anno dopo accolgono in casa anche Adrian. Nel 2002 nasce un altro figlio. «Alle domande del paese abbiamo risposto: sì, avremmo accolto Adrian anche se avessimo saputo che prima o poi ci nasceva un figlio. Adesso la nostra famiglia è composta di tre figli, accolti con tanto amore e affetto». Infine le riflessioni del vescovo, nello stile del colloquio diretto con i bambini e i ragazzi presenti. «Carissimi, la vita è il regalo più bello che vi hanno fatto i vostri genitori. Per questo dono, ringraziate il Signore, sorgente della vita. L’amore è un altro dono che vi danno ogni giorno i vostri genitori. La cosa più bella e più preziosa della vita è l’amore, è volersi bene, è avere un cuore grande che ama, perdona e rispetta gli altri. Carissimi bambini e ragazzi, l’amore dei genitori verso di voi è uno dei tanti segni dell’immenso amore del Signore, che non si dimentica mai di noi. Un uomo è importante non quando ha tanti soldi, cose o successo, ma quando è capace di amare e di voler bene agli altri».(04/02/2006)

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