Yara, nuovo giro d'interrogatori
Salta il «summit» con il perito

Decine di persone, molte già sentite nei primi tre mesi d'indagine, riconvocate in caserma e in questura per un nuovo giro di interrogatori. L'incontro tra il magistrato che coordina le indagini e l'anatomopatologa che ha svolto l'autopsia è stato rinviato.

Decine di persone, molte già sentite nei primi tre mesi d'indagine, riconvocate in caserma e in questura per un nuovo giro di interrogatori, necessari – spiegano gli inquirenti – alla luce degli elementi emersi dopo il ritrovamento del corpo della povera Yara.

Ferve in queste ore il lavoro degli investigatori alla ricerca di nuovi possibili spunti, in attesa che il medico legale Cristina Cattaneo, dell'istituto di medicina legale di Milano, fornisca la relazione preliminare sull'autopsia, che faccia chiarezza perlomeno sulla causa del decesso della tredicenne di Brembate Sopra. Un incontro fra l'esperta e il magistrato bergamasco che coordina le indagini, Letizia Ruggeri, era previsto ieri mattina all'obitorio di piazzale Gorini, a Milano, ma è stato rinviato. Entro mercoledì, comunque, dovrebbe essere consegnata al magistrato una prima relazione sull'autopsia.

L'obiettivo degli inquirenti è porre nuove domande riguardo alla zona di via Bedeschi a Chignolo d'Isola – dove è stato scoperto il cadavere – per capire chi la conosce, chi la frequenta e per quali motivi lo fa (ad esempio il lavoro o la vicina discoteca). Le persone riconvocate graviterebbero nell'ambito dei frequentatori del centro sportivo, residenti della zona, ma anche persone con precedenti o già note alle forze dell'ordine.

Intanto prosegue l'attesa per conoscere gli esiti dell'esame autoptico compiuto sul corpo di Yara. La professoressa Cristina Cattaneo ha tempo 90 giorni per depositare in Procura la propria consulenza, ma una relazione preliminare è attesa entro la settimana.

Nulla si sa neppure sull'ipotetica arma del delitto. Domenica un cittadino ha chiamato i carabinieri segnalando la presenza di un coltello arrugginito a Bonate Sopra, vicino a una cabina elettrica. Il coltello – da cucina – era a terra, con la lama ossidata. I carabinieri lo hanno acquisito come reperto, ma non sembrano ritenere l'oggetto attinente al caso Yara.

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