Marcegaglia: sì all’incremento dei salari ma legati a produttività ed efficienza

VIDEOmarcegaglia.wmvUn nuovo assetto per il rinnovo delle norme contrattuali «deve avere regole chiare e precise» che prevedano «sanzioni per chi le viola». Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a pochi giorni dall’incontro fissato per martedì prossimo con i sindacati, per discutere il rinnovo del sistema contrattuale, intervenendo al teatro Donizetti davanti alla platea di industriali di Bergamo. «Qualsiasi nuovo assetto che riusciremo a negoziare -ha continuato - deve avere delle regole chiare e precise. Queste regole, se arriveremo a un accordo, andranno rispettate», perché, spiega Marcegaglia «non possiamo più accettare situazioni in cui si rinnovano i contratti in modo diverso. Quindi, ci devono essere anche delle sanzioni nel caso in cui ci siano comportamenti che, da una parte e dall’altra, non siano in linea con quanto stabilito».Il neo presidente di Confindustria ha osservato, inoltre, che con l’attuale sistema, eredità dell’accordo del luglio del ’93, «non c’è una distinzione chiara e netta tra quello che deve fare il contratto nazionale e quello che deve fare il contratto aziendale» perché «alcune istanze già regolate dal contratto nazionale poi vengono di nuovo richieste a livello aziendale».«La novità più importante del nuovo assetto contrattuale dovrà essere l’incremento dei salari legato all’aumento della produttività e dell’efficienza» ha poi aggiunto Marcegaglia, secondo cui il tema della «produttività da una parte e salari dall’altra è il vero cardine» del nuovo sistema contrattuale che l’organizzazione degli industriali si accinge a discutere con i sindacati.«Il tema è da una parte recuperare produttività e dall’altra rafforzare i salari - ha detto Marcegaglia - dobbiamo rinnovare un meccanismo che metta insieme due cose: la possibilità di aumentare i salari solo ed esclusivamente se c’è un aumento di produttività ed efficienza».«E’ evidente - ha proseguito Marcegaglia - che questo legame tra salario e produttività non lo si può fare a livello di contratto nazionale ma a livello di contratto aziendale. Noi siamo per il mantenimento del contratto nazionale, ma più leggero a livello di regole e di salario e ci deve essere uno spostamento serio e credibile a livello aziendale, perché è lì che possiamo mettere insieme salari, produttività e competitività. Soprattutto, il livello aziendale non deve essere un ulteriore salario fisso che si aggiunge ma deve essere legato ai risultati».Fra gli altri interventi quello del presidente di Confindustria Bergamo, Alberto Barcella: «Entro il 2015 (data dell’Expo in Lombardia) la Bergamasca non dovrà soltanto ultimare le infrastrutture oggi in corso di realizzazione, ma dovrà fare un salto di modernità, innovando non solamente i beni materiali ma anche, e soprattutto, quelli immateriali». Bergamo, in sostanza, ha bisogno di ricerca, conoscenza, know how, competenze e professionalità sempre più evolute per affrontare il futuro con successo. Barcella è comunque fiducioso: «Le imprese bergamasche – ha commentato – sono pronte a raccogliere la sfida e ben preparate per affrontarla nel migliore dei modi».(06/06/2008)

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