Per i conti «dormienti» scatta il prelievo forzato

Dopo aver avuto sei mesi di tempo per risvegliare i soldi «dimenticati» negli ultimi dieci anni, scatta tra pochi giorni per gli investitori-risparmiatori più disattenti il primo prelievo forzato da parte dello Stato. Il 16 di questo mese, infatti, secondo quanto stabilito dal ministero dell’Economia, il denaro interessato da rapporti al portatore – intrattenuti con banche, poste, assicurazioni, società di intermediazione mobiliare e gestione di risparmio – che non ha registrato alcuna movimentazione negli ultimi 10 anni sarà trasferito su un conto apposito stabilito dal ministero stesso. Per i rapporti nominativi, invece, la scadenza è fissata al 16 di settembre. In questo caso gli intermediari hanno spedito, a partire dal 17 febbraio, ai titolari dei conti dormienti ancora rintracciabili la raccomandata informativa. Un capitolo a parte spetta alle Poste. In questo caso la scadenza resta fissata per il 26 di questo mese, visto che le Poste hanno pubblicato sul proprio sito l’elenco dei conti dormienti il 28 febbraio. L’operazione dei conti dormienti nasce per l’istituzione, all’interno della Finanziaria 2006, del sistema di indennizzo per i risparmiatori rimasti vittime di crack e frodi finanziarie varie. «Le stime per l’intero Paese – spiega Eddy Locati, segretario di Adiconsum, l’associazione italiana difesa consumatori e ambiente promossa dalla Cisl – parlano di circa 850.000 conti privati e 150.000 conti di aziende per un importo complessivo, sempre stimato, di 12 miliardi di euro (altre fonti parlano di oltre 15 milioni di euro n.d.r.). Dopo il 15 di dicembre gli intermediari dovranno trasferire su un apposito conto le somme e ogni anno si farà la verifica per individuare altri conti dormienti che nel frattempo hanno raggiunto il termine dei dieci anni. Le somme raccolte saranno utilizzate, oltre che per rifondere i risparmiatori coinvolti nei vari crack finanziari e per stabilizzare i precari della Pubblica amministrazione, anche per finanziare la social card di 400 euro destinata a usufruire di sconti per i pensionati al minimo». Sentiti diversi direttori delle filiali bancarie cittadine, per Bergamo e provincia i numeri riguardanti sia le persone intestatarie sia le somme in giacenza sono molto limitati, quasi irrisori. «Davvero pochissimi casi – dicono dalle banche –. In termini di percentuali la parte più rilevante ha riguardato dei vecchi libretti di risparmio fermi per svariati motivi, compreso quello più gettonato: il cliente non si ricordava più di averlo». Ed Eddy Locati, dell’Adiconsum, proprio su questo punto, si dice «preoccupato soprattutto pensando alle persone anziane, abituali utilizzatori di libretti di risparmio accesi probabilmente da molto tempo e dimenticati nei cassetti. Al riguardo invitiamo le famiglie che non l’avessero ancora fatto ad attivarsi e informarsi alle proprie banche per evitare il prosciugamento definitivo delle somme di denaro, spesso già erose con l’applicazione di spese ingiustificate di tenuta conto, in particolare sui libretti di deposito». Ricordiamo che per evitare il prelievo previsto dalla legge è sufficiente, oltre a dichiarare la volontà di proseguire il rapporto, effettuare un’operazione sul conto dormiente, sia direttamente o tramite delega.(11/08/2008)

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