Carrefour, nuovo sciopero il 2
nei 7 punti vendita bergamaschi

Nuovo sciopero dei dipendenti del gruppo Carrefour il 2 aprile. I motivi della protesta rimangono gli stessi, quelli che già ad ottobre e a gennaio avevano fatto incrociare le braccia in tutt'Italia ai lavoratori del gruppo: la disdetta del contratto integrativo aziendale, la rottura della trattativa per il suo rinnovo e l'introduzione del Piano aziendale del collaboratore, una brochure che sostituisce il contratto integrativo, incertezze sull'occupazione in Italia, controlli eccessivi delle pause, licenziamenti individuali.

Ora si torna a scioperare, anche nei 7 punti vendita bergamaschi di Caravaggio, Albano, Osio Sotto, Bergamo-Borgo Palazzo, Valtesse, Mozzo e Albino. Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno proclamato per venerdì 2 aprile una giornata di sciopero e di mobilitazione. Due le grandi manifestazioni organizzate a livello nazionale: a Roma presso il Centro Commerciale Cinecittà2 e a Milano, davanti all'ipermercato Carrefour di Assago.

A quest'ultima manifestazione, in cui si riuniranno dalle ore 9 i lavoratori delle regioni settentrionali, parteciperanno anche i lavoratori bergamaschi. «Anche a Bergamo e in generale in Lombardia i lavoratori sciopereranno, stanchi dopo un anno di vertenza aperta e con un vecchio integrativo scaduto da due anni - spiegano Lorenzo Agazzi, segretario generale della Filcams di Bergamo e Diego Lorenzi, segretario generale aggiunto della Fisascat Lombardia - La protesta va, di nuovo, contro un'azienda che continua ad avere posizioni rigide e a mettere in atto scelte unilaterali, estromettendo il sindacato.

La disdetta del contratto integrativo comporta, per di più, una perdita economica notevole per i lavoratori. Considerati i cambiamenti relativi alla pausa retribuita, l'integrazione di malattia e il salario variabile, per esempio, un lavoratore full-time IV livello con orario di lavoro in turno unico, avrà una perdita di oltre 1.100 euro. A questo si aggiunge un'inaccettabile distinzione di trattamenti per i più giovani presenti in azienda».

La disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale a partire dal 1° ottobre scorso aveva provocato una prima mobilitazione nazionale il 3 ottobre. Successivamente, una sentenza del Tribunale del Lavoro di Torino aveva creato uno spazio, seppur stretto, di trattativa per il rinnovo dell'integrativo, scaduto ormai da quasi due anni. Dopo tre giornate di confronto andate a vuoto, il 23, 28 e 29 dicembre, i sindacati di categoria avevano proclamato un secondo sciopero nazionale che in Lombardia si è svolto il 2 gennaio.

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