In Uniacque anche le 9 società rimaste finora autonome

Circa 125 sindaci bergamaschi hanno partecipato giovedì 11 dicembre nell’Auditorium della Provincia in Borgo Santa Caterina a una seduta della Conferenza d’Ambito per promuovere sul territorio sinergie e collaborazione con UniacqueSpA. L’assemblea ha deliberato con larga maggioranza – oltre il 90 per cento dei presenti – l’aggregazione ad Uniacque delle 9 società ancora fuori. Secondo quanto deciso anni or sono, tutto è stato convogliato all’interno del progetto della Provincia e dei Comuni bergamaschi, con l’obiettivo di valorizzare e tutelare gli interessi dei cittadini e del territorio.I soci di Uniacque sono 217 su 244 Comuni e in proporzione sono pari al 97,56% del capitale sociale. La Provincia e i Comuni – attraverso l’Autorità d’ambito dell’ATO – hanno voluto percorrere il modello di gestione pubblica del servizio integrato. In questo senso la nascita della società Uniacque SpA – avvenuta a marzo del 2006 – è volta a realizzare una gestione unitaria, permettendo una forte aggregazione pubblica, con il coinvolgimento di tutti i Comuni per una gestione del servizio idrico integrato che sia efficace, economica ed efficiente, verso un futuro di serenità.Nella seduta di giovedì in Borgo S. Caterina, l’Autorità d’Ambito si è pronunciata sul non proseguimento delle gestioni delle società esistenti. Di fatto si è deliberato che le 9 società che hanno chiesto di proseguire autonomamente la gestione del servizio sui loro territori non hanno i requisiti normativi per poter continuare nella loro attuale gestione. Ciò significa che queste 9 società devono aggregarsi in Uniacque SpA come previsto dal contratto entro il corrente mese di dicembre, salvo diversi accordi da concordare con Uniacque. Le 9 società sono: ABM Next, AMIAS Servizi di Selvino, BAS di Bergamo, Cogeide di Mozzanica, Consorzio Alto Sebino di Lovere, Idrogest dell’Isola, Nord Servizi di Albino, Servizi Comunali di Sarnico, Costruzioni Dondi di Brembilla.(12/12/2008)

© RIPRODUZIONE RISERVATA