Italcementi: protocollo legalità
contro le infiltrazioni della mafia

Un protocollo di legalità è stato firmato lunedì mattina in Prefettura a Palermo dal gruppo Italcementi, Confindustria Sicilia e dai sindacati. All'incontro hanno partecipato il prefetto Giancarlo Trevisone, il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello e il direttore degli affari legali e fiscali di Italcementi Agostino Nuzzolo.

"Quest'accordo fa parte di quella rete che stiamo cercando di costruire in Sicilia - ha detto il prefetto - per sconfiggere le infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti".

L'iniziativa, che è stata già avviata con un analogo protocollo con la prefettura di Reggio Calabria lo scorso 11 marzo e con un accordo tra Confindustria nazionale e il ministero dell'Interno il 10 maggio, punta al coinvolgimento di grandi imprese e istituzioni in un sistema di ''sicurezza partecipata''.

Si tratta di uno strumento messo a punto da un gruppo di lavoro di Italcementi coordinato dall'ex prefetto Cono Federico sulla base del codice elaborato dall'ex procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna e da un gruppo di lavoro di professori universitari. L'accordo si basa sullo scambio di informazioni tra la prefettura, le forze dell'ordine e Italcementi per controllare le attività dei cantieri impegnati nella realizzazione di opere nella regione.

Verranno quindi comunicati da Italcementi alla Prefettura "dati, indicazioni, circostanze rilevanti ai fini della rilevazione di dati sensibili dell'attività di impresa unitamente a ogni situazione di rischio potenziale" di infiltrazione mafiosa. "Noi siamo in possesso di dati e informazioni - ha spiegato Nuzzolo - che possono essere utili alle forze dell'ordine per scovare eventuali irregolarita". Una sinergia che secondo Lo Bello e Trevisone "e' fondamentale per combattere la mafia. I risultati stanno arrivando. E' il momento di dare l'ultima spallata alla criminallita' organizzata". "E' significativo il fatto che sindacati e societa' si trovino oggi insieme a siglare questo accordo - ha proseguito Lo Bello -. Cercando di allargare queste intese a nuovi settori possiamo proseguire nella lotta alla mafia. Informazioni sui clienti, sui fornitori e sui dipendenti, oltre a tracciabilità dei pagamenti, possono essere fondamentali per il lavoro delle forze dell'ordine".

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