Aiuti all'agricoltura brembana:
in campo la Comunità montana

Quasi le metà delle fiere zootecniche montane bergamasche dedicate alle bovine di razza bruna trovano la loro naturale collocazione in valle Brembana: in termini numerici, ben 6 su 13. Ciò, a testimonianza di come proprio questa valle possa vantare la presenza sul proprio territorio di ben oltre 2.500 capi bovini oltre che un migliaio di caprini.

Tutti capi caratterizzati da un elevato livello qualitativo e sanitario che offrono da un lato la possibilità di garantire una produzione lattiera di alto livello e, dall'altro, sostengono un produzione casearia di elevato profilo. D'altra parte qui si realizzano due Dop «storiche»: il Formai dè Mut e il Taleggio. Cui si affianca un'ormai prossima Dop, lo Strachitunt, nonché il tipico formaggio Branzi e altre produzioni casearie minori in via di valorizzazione.

La situazione del settore sarà evidenziata nel corso delle fiere organizzate dai Comuni o dalle Associazioni con il supporto di enti pubblici, tra questi la Comunità montana della valle. «L'interesse della Comunità montana per il settore primario – afferma Orfeo Damiani, assessore all'agricoltura - è motivato dalla valenza economica affatto trascurabile di questo comparto nell'economia vallare. Non dimenticando, poi, il ruolo che svolge l'agricoltura nella tutela dell'ambiente».

«Quest'anno - prosegue - abbiamo liquidato complessivamente oltre 600 mila euro - conclude Damiani -. Si continuerà tale strategia con i possibili miglioramenti a supporto del settore che con il legno, le pietre l'acqua ed il turismo è risorsa nostra ed irrinunciabile per la valle».

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 12 settembre

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