Il settore dell’autotrasporto chiede il rispetto delle regole

Riequilibrio dei rapporti contrattuali tra committente ed autotrasportatore, riduzione del numero dei soggetti che intervengono nella filiera dei trasporti, assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori del settore. E, sopra tutto ciò, condizione indispensabile «è l’adozione di regole, poche ma certe, cui devono seguire i controlli». Pasquale Russo, segretario di Conftrasporto, l’associazione nazionale di categoria degli autotrasportatori, indica così la strada che il comparto deve percorrere per far fronte all’attuale «difficile situazione economica».

Saranno i decreti attuativi alla legge 32, emanata lo scorso 1° marzo, a dar corso al riassetto normativo del settore, che prevede una liberalizzazione regolata dell’autotrasporto e l’introduzione di strumenti di controllo sulla regolarità amministrativa e di circolazione. Un terreno minato, questo, sul quale spesso si scontrano sul piano della concorrenza gli autotrasportatori.

«Dobbiamo insistere sulla necessità di accurati controlli - ha sottolineato Russo, durante l’assemblea unitaria degli autotrasportatori del Cuna (Comitato unitario autotrasporti, che riunisce circa il 60% degli operatori del comparto), tenutasi ieri nella Sala Caravaggio del nuovo Polo fieristico di Bergamo - perché se alcuni autotrasportatori riducono le tariffe vuol dire che imbrogliano di più». Bisogna «non cadere nell’errore di proseguire nella politica della riduzione dei costi - ha aggiunto il segretario - bensì puntare alla crescita dimensionale e allo sviluppo dei ricavi». In buona sostanza, per Russo bisogna passare dalla difesa all’attacco, «stando uniti, perché solo in questo modo si possono affrontare le difficoltà». Un’unione richiamata anche da Marco Stucchi, presidente provinciale di Bergamo del Fai (Federazione autotrasportatori italiani), che ha proposto una "ricetta" per curare la crisi del comparto: "bisogna avere un po’ di fiducia nel futuro, restando uniti, e sedersi ai tavoli del confronto, per esprimere le proprie idee e per favorire la continuità del settore. Ma tutto ciò non avrà significato se non funzioneranno i controlli. Siamo l’anello più debole del sistema e solo con i controlli - negli uffici (sulla regolarità del versamento delle imposte e dei contributi) come sulle strade (sul rispetto delle norme di circolazione) - avremo garanzie per la competitività". Così com’è importante per la categoria un maggiore riequilibrio dei rapporti contrattuali: "troppo spesso - ha evidenziato Russo - è il committente a fare il prezzo, che l’autotrasportatore deve subire.

Così come sovente sono solo i camionisti a dover rispondere della sicurezza. Ci deve invece essere una corresponsabilità di tutti gli attori della filiera".

«Siamo in fase complessa, di grandi trasformazioni - ha sostenuto, a conclusione dei lavori, Paolo Uggè, sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti - indipendenti dalla nostra volontà. Nell’arco di pochi anni, il 50% dei prodotti in commercio verrà dall’estremo Oriente. L’Italia dovrà sfruttare la possibilità di divenire la piattaforma del Mediterraneo, per raccogliere nei porti queste merci, per trasportarle poi nel resto d’Europa. Un’opportunità da non perdere. Se non lo faremo noi, lo faranno gli altri».

(16/05/2005)

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