Agricoltura: soffia il vento dei giovani

Alla 60ª assemblea della Coldiretti di Bergamo il presidente Franco Gatti lancia il «laboratorio di idee» Progettualità, innovazione e valorizzazione delle tipicità per ridare slancio al settore primario

Un’assemblea programmatica, dove sono stati i giovani a farla da padroni. Gli agricoltori del futuro: quelli che saranno chiamati da domani a raccogliere le sfide di un settore che oggi, come ha sottolineato il presidente Franco Gatti, è impegnato ad affrontare un momento «particolarmente difficile». Ha avuto questo spunto la 60ª assemblea provinciale della Coldiretti Bergamo che si è svolta al Centro congressi Giovanni XXIII.

Un appuntamento che più che a guardare al passato, all’anniversario pieno della sua costituzione, ha voluto guardare avanti. Verso l’agricoltura da costruire e che sarà chiamata ad affrontare le sfide di un mercato sempre più concorrenziale.

«L’agricoltura ha imboccato la strada giusta - ha detto Gatti aprendo l’assemblea -. Si soffre della difficile situazione, sì, ma nel 2004 siamo stati l’unico comparto che ha visto un indice di crescita sul fronte della produzione (+10,8%) e su quello degli occupati (più 2,7%)». Ed è così che Gatti ha stimolato le sue aziende a proseguire sulla strada dell’imprenditoria seria: quella che investe e che con determinazione punta al rilancio del comparto. Proponendo un nuovo modo di lavorare: quello del «"laboratorio di idee" finalizzato a ridare slancio alla competitività dell’agricoltura».

Un invito rivolto soprattutto ai giovani «che oggi rappresentano una gran parte dei nostri associati. Più del 50% dei titolari d’azienda iscritti alla Coldiretti di Bergamo ha meno di quarant’anni e quasi il 10% ne ha meno di trenta».

Molti i temi sul tavolo: dall’Ue, con il «week-end nero», come più volte è stato definito nel corso dell’assise, quello della scorsa settimana che ha visto i Paesi membri a non trovare un accordo sul bilancio («a chi ha pesantemente criticato l’entità dei finanziamenti riservati all’agricoltura e allo sviluppo rurale ricordo solo che le aree rurali rappresentano circa il 90% del territorio europeo e contano circa il 57% della popolazione comunitaria») , alla concorrenza internazionale («I Paesi dell’Est entrati nell’Ue, ma anche i Paesi emergenti come Cina, India, Brasile»), alla concorrenza sleale delle imitazioni di prodotti anche in campo alimentare. «La Coldiretti nei giorni scorsi ha ottenuto una grande vittoria: l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del latte fresco» ha ricordato Gatti che ha colto l’occasione per parlare degli Ogm (Organismi geneticamente modificati): «Il grande nemico della tipicità e il grande alleato dell’omologazione». Invitando le amministrazioni locali a sostenere la campagna di Coldiretti e Adiconsum per dichiarare i loro ambiti territoriali «territori "Ogm free", schierandosi con noi a favore di un’agricoltura fondata sulla valorizzazione delle identità colturali e della qualità delle produzioni».

Tornando ai problemi che attanagliano il settore, Gatti si è soffermato sulla «distorsione dei prezzi» sulla scia delle speculazioni legate all’euro: «Di fronte a certe storture non possiamo che sostenere la necessità di riequilibrare i rapporti interprofessionali tra imprese agricole, industria, distribuzione e consumatori per verificare i margini di guadagno».

(21/06/2005)

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