La crisi torna a pesare sulla metalmeccanica

Nel primo semestre coinvolte 22 aziende e oltre 1.400 lavoratori Per la Fim-Cisl, emergenze nel meccanotessile e in Valle Seriana

Nel primo semestre a risuonare, nel settore metalmeccanico bergamasco, è stato l’allarme crisi per il comparto meccanotessile. Un allarme «udito» con forza nell’area della Valle Seriana dove si concentra gran parte delle attività di questa attività.È quanto si evince dai dati elaborati dalla Fim-Cisl di Bergamo sulle situazioni di difficoltà nel settore metalmeccanico: un quadro che, come sottolinea il segretario provinciale delle «tute blu» Cisl, Ferdinando Uliano «ci riporta indietro almeno di due anni, ai primi sei mesi del 2006. Da qualche semestre, infatti, non eravamo più abituati a questi numeri: sia in termini di aziende coinvolte che di addetti interessati dalle situazioni di crisi e di forti difficoltà». Al contrario, la tendenza, come evidenzia ancora Uliano, era quella di un lento «abbassamento dei numeri».Ventidue aziende in difficoltà, con 1.432 dei loro 2.660 addetti interessati da interventi di ammortizzazione sociali. Undici aziende con cassa integrazione ordinaria, 8 con Cig straordinaria e 4 con processi di mobilità in atto: e rispettivamente 508 lavoratori (il 35%) coinvolti dalla Cig ordinaria, 744 (il 52%) dalla Cig straordinaria e 180 (il 13%) dalla mobilità.Una secca sterzata, quindi, quella che si registra nel settore in Bergamasca. «A prescindere da due casi che hanno per così dire "impegnato" l’attività sindacale per lungo tempo come Toora e Jabil e che hanno motivazioni del tutto particolari (la prima una forte crisi finanziaria interna, la seconda un piano di riassetto complessivo dei siti produttivi nel nord Italia), la tendenza di fondo è quella di un forte indebolimento del settore meccanotessile: Promatech, First, Panter e Vemec (che in parte ha alcune produzione legate a questo settore)». A pesare, come sottolinea il numero uno della Fim provinciale, «è la situazione di debolezza che si riscontra in questo settore su tutti i mercati internazionali». In pratica l’effetto di quella che potrebbe essere definita come l’onda lunga delle difficoltà del settore tessile. «E proprio con i colleghi del tessile nelle scorse settimane abbiamo voluto porre l’accento sulle difficoltà contemporanee dei due ambiti produttivi che, tra l’altro, concentrano i loro effetti su un’area territoriale della Bergamasca ben precisa, la Valle Seriana. Area dove si sono create condizioni particolarmente delicate e che necessitano attenzione da parte di tutti i protagonisti della politica territoriale».(23/07/2008)

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