Vertenza Ditec approdata a Roma
S'intravede qualche spiraglio

Si vede qualche spiraglio nelle vertenza che vede al centro la Ditec, la società la società specializzata in porte automatiche, che aveva annunciato l'intenzione di abbandonare gran parte della produzione in Italia. Lo spiraglio è un tavolo nazionale no-stop.

Si vede qualche spiraglio nelle vertenza che vede al centro la Ditec, la società la società specializzata in porte automatiche, che aveva annunciato l'intenzione di abbandonare gran parte della produzione in Italia. Lo spiraglio è un tavolo nazionale no-stop.

Lunedì 9 gennaio c'è stato un incontro tra sindacati e azienda, controllata dalla multinazionale svedese Assa Abloy, al ministero delle Attività produttive e, dopo di tre ore di discussione, dalle istituzioni è arrivato infatti l'impegno a tener viva la vertenza.

Si tenta in pratica di scovare una soluzione meno invasiva di quella attuale  che vede oltre cento posti di lavoro appesi un filo (oltre agli 11 di Treviolo, ci sono i 90 esuberi di Quarto d'Altino, nel Veneziano). La società ha ribadito la sua intenzione a procedere a una riorganizzazione globale dei suoi stabilimenti, per i sindacati per importante dare prospettive concrete ai lavoratori nell'ottica di una loro ricollocazione.

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