La crisi a Bergamo, Piccinini:
«Confindustria e politica assenti»

C'è una «situazione di crisi preoccupante, nella quale le priorità e le urgenze non sono state ancora affrontate. Anche perché, a Bergamo, scontiamo l'assenza di Confindustria e politica». Lo ha detto Ferdinando Piccinini della Cisl.

«I professori frequentino di più i luoghi di lavoro e la vita della gente comune. Ne hanno davvero bisogno, perché la realtà è più complessa di quanto pretendono di disegnarla e eviterebbero tanti passi falsi». Così Giorgio Santini, segretario generale aggiunto della Cisl ha esordito all'attivo dei delegati di Bergamo, riunito per avere le ultime notizie sulla trattativa con il Governo.

Una trattativa «partita con il piede sbagliato – ha detto Santini – e che si è coperta dietro iniziative manifesto, come la riforma pensioni e l'articolo 18, per compiacere i potentati finanziari europei, ma complicando parecchio il dialogo sociale. Noi sappiano comune che possiamo vincere anche questa battaglia, e riportare l'Italia al rango che le compete, anche se è chiaro che il “dopo” non sarà più uguale al “prima”, e anche a noi toccherà compiere scelte delicate e dolorose».

La giornata è stata aperta da Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl di Bergamo, che ha parlato di una «situazione di crisi preoccupante, nella quale le priorità e le urgenze non sono state ancora affrontate. Anche perché, a Bergamo, su sviluppo e occupazione, su investenti e ricerca, sul credito, scontiamo una pesante assenza di Confindustria e politica, nonostante l'azione insistita della Cisl. Ma oggi non bastano più gli ammortizzatori. Servono risposte nuove alle sfide che ci aspettano. Scontiamo anche il poco coraggio del Governo Monti a colpire le fasce più ricche, e ancora l'incapacità della Cgil a decidere, pur riconoscendo la straordinaria importanza della piattaforma unitaria».

Tesi e posizioni, queste, riconosciute dai molti delegati saliti sul palco a parlare e a raccontare esperienza di lavoro e «missione» sindacale alle prese «con i problemi della vita vera». Molto spazio è stato poi dedicato alle imminenti elezioni Rsu. «Nei prossimi giorni si apre una fase importante – ha continuato Piccinini - con le elezioni delle Rsu nel pubblico impiego, nella sanità e nella scuola. La Cisl di Bergamo ringrazia gli oltre 1000 delegati che hanno accettato questa sfida, importante per il futuro di questi settori, mentre assistiamo ancora a una campagna elettorale che si incattivisce: per l'ennesima volta, Scuola e Funzione Pubblica Cgil non sanno fare di meglio che attaccare la Cisl: probabilmente hanno dimenticato i questi anni come si parla di sindacato».

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