Impiantisti, da aprile si cambia
Arriva l'esame ministeriale

Sta creando grande preoccupazione, tra gli impiantisti e autoriparatori artigiani, il nuovo obbligo di legge per chi lavora su apparecchiature contenenti gas fluorurati ad effetto serra. Previsto un esame ministeriale.

Sta creando grande preoccupazione, tra gli impiantisti e autoriparatori artigiani, il nuovo obbligo di legge introdotto dal Dpr 43/2012 per chi lavora su apparecchiature contenenti gas fluorurati ad effetto serra. L'11 febbraio, sulla Gazzetta ufficiale, è stato infatti pubblicato il comunicato del ministero dell'Ambiente che istituisce il «Registro telematico nazionale delle persone e delle imprese certificate», gestito dalle Camere di commercio, a cui devono iscriversi coloro che si occupano di installazione, manutenzione e riparazione di macchinari che contengono questo particolare gas inquinante, oltre agli addetti che si occupano del suo recupero.

Si tratta di un vasto elenco di apparecchiature, tra cui figurano impianti fissi di refrigerazione e di condizionamento d'aria, pompe di calore, impianti di protezione antincendio e impianti di condizionamento d'aria dei veicoli a motore.

La novità, oltre all'iscrizione al nuovo registro per via telematica, sta nell'obbligo di sostenere un esame ministeriale teorico-pratico da parte di chi maneggia le apparecchiature contenenti gas fluorurato, dai titolari ai dipendenti. Un iter burocratico necessario per poter continuare a svolgere la propria attività ma che, sottolinea l'Associazione artigiani - Confartigianato Bergamo presenta numerose criticità, non da ultima il costo troppo elevato.

«L'intero iter burocratico - spiega il presidente dell'Associazione artigiani Angelo Carrara - può venire a costare qualcosa come un migliaio di euro a persona, cifra che può moltiplicarsi per il numero di addetti che operano con i gas. È evidente come, per una piccola azienda termoidraulica, termoelettrica o di autoriparazione, già messa a dura prova dalla crisi, sostenere costi simili sia insostenibile». Operativamente, gli imprenditori interessati dovranno prima preiscriversi al Registro, tramite il sito del ministero dell'Ambiente (www.minambiente.it), entro 60 giorni dalla sua istituzione, quindi entro l'11 aprile. Gli artigiani potranno così continuare ad operare con certificato provvisorio ancora per 6 mesi. Entro quella scadenza dovranno però aver superato l'esame ministeriale, certificando così il personale dell'azienda. Successivamente dovrà essere certificata anche l'impresa per poi completare l'iter con l'iscrizione definitiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA