«Riduciamo la spesa britannica
ma in Italia nessuno ci chiama»

Per ridurre l'abnorme spesa pubblica italiana avrebbe una «solution» in tasca pronta per l'uso ma, mentre è richiestissima in vari Paesi nel mondo, la società italiana BravoSolution in patria è quasi del tutto ignorata. È l'ennesima assurdità italica.

Per ridurre l'abnorme spesa pubblica italiana avrebbe una «solution» in tasca pronta per l'uso ma, mentre è richiestissima in vari Paesi nel mondo, la società italiana BravoSolution in patria è quasi del tutto ignorata. È l'ennesima assurdità italica.

«Avremmo tanta voglia, non solo come impresa italiana ma anche come cittadini italiani, di dare una mano all'Italia e al governo italiano nello sforzo di razionalizzare la spesa pubblica, ma, purtroppo, in questo campo, operiamo soprattutto all'estero», sospira il direttore generale Ezio Melzi.

BravoSolution, partecipata all'83% da Italcementi, è la seconda al mondo nel suo campo, che è quello delle tecnologie informatiche applicate all'analisi e al controllo della spesa oltre che alla gestione corretta e trasparente degli appalti, ma - sottolinea Melzi - «è la prima indipendente, e con una forte impronta bergamasca, dovuta agli azionisti, sul piano dello stile manageriale e dell'etica».

In Gran Bretagna, il governo Cameron ha chiamato BravoSolution a fare quello di cui avrebbe bisogno proprio il nostro Paese: analisi accurata delle spese per ridurre gli sprechi. «Il Regno Unito - spiega Melzi - ha un obiettivo di risparmi pubblici per 80 miliardi di sterline. Noi stiamo lavorando su una parte, un perimetro di spesa che progressivamente arriverà a 150 miliardi, con un un risparmio complessivo previsto di 10 miliardi di sterline».

A nemmeno metà strada, cioè dopo aver esaminato una spesa di 60 miliardi, i risparmi sicuri sono già di 4 miliardi. «Gli inglesi sono molto soddisfatti del nostro lavoro».

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