Da farmaceutici a circensi
Così Acs Dobfar fa squadra

Tutti al circo per i 40 anni di attività. Un modo inusuale di festeggiare, quello di Acs Dobfar che produce materie prime farmaceutiche. Anche perché non si tratta di un comune invito a godersi lo spettacolo, bensì a partecipare in prima persona.

Tutti al circo, sabato 22 giugno, per i 40 anni di attività della società. Un modo inusuale di festeggiare, quello di Acs Dobfar, che tra i suoi maggiori stabilimenti ha quello di Albano Sant'Alessandro e che produce materie prime farmaceutiche esportandole in tutto il mondo. Anche perché non si tratta di un comune invito a godersi lo spettacolo, bensì a partecipare in prima persona a veri «numeri circensi», affiancati da professionisti che lavorano da una vita sotto il tendone.

Un'idea, quella dello spettacolo del circo fatto dai dipendenti, che non è però casuale per Dobfar, «ma nasce per sottolineare ancora una volta il fatto che il "motore" dell'azienda in questi 40 anni è stata proprio la creatività», spiegano Marco Falciani, Renato Broggi e Valter Pezzetti, i tre soci fondatori che ancora oggi sono insieme a capo del Gruppo che ha la sua sede principale a Tribiano, nel Milanese e il cui core business è rappresentato dalla produzione di principi attivi e antibiotici: cefalosporine, penicilline e carbapenemici. «Creatività di chi questa azienda l'ha fondata - nel lontano 1973 - e guidata, ma anche di tutti i dipendenti che ne hanno fatto parte».

«Senza fantasia innovativa -, aggiunge Marco Falciani, presidente di Acs Dobfar -, tanto nella chimica, quanto nella vita di tutti i giorni, si è destinati a fallire». Il circo rappresenta a livello simbolico, la massima e più pura espressione di questo estro. All'interno del «Dobfar Circus», che sorgerà a San Donato Milanese, ci sarà infatti spazio per tutti: artisti famosi, artisti di strada, collaboratori, clienti e dipendenti che vorranno salire sul palco per dar sfogo alla loro espressione creativa. Una festa con partecipazione di musici, comici, clown, giocolieri e soprattutto tanti figli dei dipendenti. All'inizio l'iniziativa ha suscitato stupore, ma poi sono fioccate le adesioni: «c'è chi si è proposto come cantante - spiega Michelangelo Leoni, responsabile comunicazione -, chi come clown, altri suoneranno uno strumento, poi ci saranno cabarettisti e giocolieri: in tutto attendiamo quasi mille persone tra dipendenti e familiari».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 19 giugno

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