Cms, per l’area ex Falck le istituzioni fanno squadra

L’azienda: «Zogno è strategica, ma ora in 6 mesi si decida». I sindacati preoccupati per un eventuale spostamento a Levate

Fronte comune delle istituzioni bergamasche affinché non si perda altro tempo, nei corridoi dei palazzi romani, nella gestione della pratica che dovrebbe rendere effettivamente «vendibile» l’ex area Falck di Zogno che da anni Cms Spa cerca per dare corpo ai suoi programmi di sviluppo e che, seppur ormai sdemanializzata, non è stata ancora burocraticamente predisposta per la cessione.

Provincia, con l’assessore al Lavoro e alle Attività Produttive Giuliano Capetti, e Comunità Montana della Valle Brembana, con il suo presidente Piero Busi, nel vertice di ieri tra le parti sociali tenutosi hanno confermato il loro impegno ad attivarsi a Roma per sbloccare finalmente la pratica della cessione dell’area ex Falck. Impegno in tal senso assunto anche dal sindaco di Zogno, Angelo Capelli.

Ieri, intanto, illustrando la situazione dell’azienda metalmeccanica brembana è stata confermata la possibilità di creare a Levate - nell’ex stabilimento Bradi acquisito da Cms la scorsa settimana - un «polo operativo» per le macchine per la lavorazione del marmo e del vetro. Come sottolinea lo stesso presidente di Cms, Pietro Aceti, oltre all’annunciata concentrazione a Levate delle attività produttive oggi sparse sul territorio orobico (la Delta Progetti di Bagnatica e la Tecnocut di Calusco d’Adda) potrebbe infatti giungere in questa struttura una specifica attività attualmente operativa fuori provincia.

(25/01/2007)

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