Gomma plastica, acque agitate
Venerdì 27 sciopero di 24 ore

Con 140mila addetti a livello nazionale e oltre 11.300 in provincia di Bergamo (dato del 2011), il settore lombardo della Gomma Plastica si mobilita venerdì 27 settembre con uno sciopero dell'intera giornata per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro scaduto nel dicembre dell'anno scorso.

Dopo 9 mesi di trattative, il negoziato è ancora bloccato sulle controproposte avanzate dalla Federazione Gomma Plastica nell'incontro dell'8 luglio scorso, ritenute da tutta la delegazione sindacale “inaccettabili” e sulle quali i lavoratori hanno già scioperato l'ultima settimana di luglio.

“Il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del settore della gomma plastica è storicamente uno dei più difficili anche nei tempi di stabilità produttiva ed economica” ha commentato poco fa Sabrina Tomaselli della FILCTEM-CGIL di Bergamo. “Questo perché è sempre stato uno dei settori più esposti alla competizione nazionale ed internazionale. La controparte ha sempre cercato di impostare la trattativa orientandola verso lo sfruttamento degli impianti, degli orari, delle persone e sulla riduzione dei costi. Oggi ci troviamo di fronte una Federazione Gomma Plastica che, con molta arroganza, mette sul tavolo una contro-piattaforma (a distanza di un anno dalla presentazione della nostra richiesta unitaria) che scarica le criticità della crisi e del settore totalmente sulle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori.”

Da Bergamo venerdì partirà un autobus messo a disposizione insieme a FEMCA-CISL e UILTEC-UIL e diretto a Malgesso, in provincia di Varese: la delegazione provinciale composta da lavoratori di aziende come Gewiss, Plastik, Guarniflon… e dai sindacalisti parteciperà al presidio che si terrà dalle 10.30 davanti all'ILPEA, l'azienda di proprietà del Presidente della Federazione Nazionale Gomma Plastica.

Quella imboccata dalla Federazione Gomma Plastica "è una direzione sbagliata” ha detto Rosalba Cicero, segretaria generale della FILCTEM-CGIL Lombardia, “innanzitutto perché porta ad uno scontro in una fase nella quale invece le parti sociali avrebbero la necessità di concentrarsi sui timidi segnali di ripresa presenti nell'industria Italiana e in secondo luogo perché ci si concentra ancora una volta sullo sfruttamento intensivo della manodopera e degli impianti, mentre quei cenni di ripresa ci chiedono di puntare sulla qualità e sull'innovazione dei nostri prodotti. Invitiamo pertanto tutte le nostre controparti a riprendere il negoziato, cercando punti di mediazione stando alle proposte avanzate dal sindacato con la piattaforma, senza inasprire ulteriormente un clima sociale tra le lavoratrici e i lavoratori già denso di profonde preoccupazioni per il futuro".