Lavoratori in nero e retribuzioni non dichiarate
In Lombardia più di 2.500 aziende non regolari

Nel 2005 sono state scoperte in Lombardia dall’Inail, 2568 imprese non regolari, pari al 68% delle aziende controllate. Con la presenza di ben 5421 lavoratori in nero, più di 2 per azienda. Nella Bergamasca sono 250 le aziende risultate non in regola, 123 i lavoratori in nero, mentre le retribuzioni omesse dalle dichiarazioni ammontano a 59 milioni di euro.
Lo rende noto la Cisl, sottolineando che «mentre si discute di come recuperare risorse combattendo l’evasione fiscale e contributiva, fa impressione l’enormità dei dati risultanti dall’attività di vigilanza ispettiva dell’istituto».
Il segretario regionale della Cisl, Franco Giorgi aggiunge: «Con una forzatura, non lontana dal vero, si può affermare che ispezionando tutte le 740mila aziende attive in Lombardia, si potrebbe scoprire oltre 1 milione di lavoratori in nero. Quello che è certo è che c’è, anche nella nostra regione, una quantità impressionante di denaro sottratto agli istituti (Inps e Inail) e al fisco, con un danno grave per tutta la collettività e per i singoli lavoratori irregolari. Ispezionare tutte le aziende non si riesce, ma si dovrebbe e si potrebbe fare molto di più ».
Nel 2005, «64 ispettori Inail Lombardia, da soli e con un buon lavoro - affermano alla Cisl - hanno recuperato versamenti non effettuati per quasi 22 milioni di euro. In questo modo si sono abbondantemente pagati, facendo contemporaneamente recuperare molto allo Stato e producendo più giustizia. Basterebbe, quindi, aumentare il numero degli ispettori per far meglio, molto meglio. Al nuovo governo il compito di deciderlo, se si vuole dare gambe ai propositi di maggiore equità».
Il maggior numero di irregolarità si registra a Milano con 664 aziende non a posto, 2.277 lavoratori in nero e oltre 247milioni di euro di retribuzioni omessi dalle dichiarazioni. Seguono Brescia (500, 1.530, 128milioni), Bergamo (250, 123, 35milioni) e Varese (230, 138, 59milioni).

(31/05/2006)

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