Pezzotta: la priorità è difendere i ceti deboli

Di fronte ai a quelli che non ha esitato a definire «cambiamenti sostanziali e tumultuosi» Savino Pezzotta, leader nazionale della CIsl, ha traccia le linee guida del sindacato per questo primo scorcio di 21° secolo. E per farlo ha scelto la tribuna del 15° congresso provinciale della Cisl Bergamasca. Secondo Savino Pezzotta il sindacato, unica forza di coesione sociale nel Paese, deve essere deve essere capace di mantenere come obiettivo del suo impegno il ceto popolare: lavoratori e pensionati.

A proposito della situazione politica Savino Pezzotta ha sottolineato che il sindacato non può ammettere «né un anno di sterile campagna elettorale» né, se le elezioni saranno fra qualche mese «impegni elettorali diversi dalle effettive emergenze: Mezzogiorno, rilancio del sistema industriale, tutela dei redditi» il rischio, al contrario, è che, comportandosi in altro modo, «diventi troppo tardi e il Paese non regga».

Rilevato come «il nostro Paese soffra di più dal punto di vista dell’economia rispetto alle altre realtà europee» il leader della Cisl ha espresso preoccupazione per la situazione in cui si trova l’Italia «se le risorse utilizzate per il taglio delle tasse fossero state concentrate sul capitolo degli investimenti all’innovazione dell’industria, come noi chiedevamo, con tutta probabilità la situazione attuale non sarebbe quella con cui siamo chiamati a confrontarci oggi. La situazione che Bergamo sta conoscendo e vivendo sulla sua pelle». Secondo Savino Pezzotta l’anello debole della catena italiana, in questo momento, è la mancanza di concertazione che «È stata abbandonata», ma Pezzotta ha pure sottolineato che in questa situazione di emergenza e profondi cambiamenti, anche il sindacato non può stare alla finestra «su di noi si concentrano le tensioni e le forti attenzioni della gente» ed è proprio per questo che occorre pensare all’innovazione: «Il domani è il nostro luogo d’impegno» quanto alla Cisl «dovrà prepararsi ad un rinnovamento che passa da un’apertura della propria organizzazione ai giovani, alle donne, alla multiculturalità e alla multietnicità» e alla valorizzazione del pluralismo che converge.

Sul fronte internazionale occorre per il sindacato un impegno e un ruolo quanto meno europeo. «L’impegno che il sindacato deve assumersi - ha affermato Pezzotta - è quello di difesa e valorizzazione del modello di welfare europeo: il vero baluardo al liberismo americano che sta diventano un termine di paragone preoccupante, costruito sull’esasperazione del ruolo dell’individuo».

Il 19 aprile il consiglio generale

Il nuovo consiglio generale si riunirà il 19 aprile per eleggere la segreteria della Cisl. L’attuale gruppo dirigente è ai primi posti fra gli eletti: Gigi Petteni 342 voti, Vanni Stroppa 286, Patrizio Fattorini 283, Ferdinando Piccinini 277 e Pierangelo Mariani 276. Il congresso chiuso ieri ha eletto 53 consiglieri. Altri 52 sono indicati dalle categorie, per un totale di 105 componenti. Hanno raccolto più di duecento voti sui 390 votanti (380 schede valide, 10 nulle) anche: Gigi Pezzini 219, Abderrahmane Abderrahim 217, Mario Fiorendi 211 ed Elena Colombo 204. Per la prima volta nel consiglio generale sono rappresentati gli immigrati.

(13/04/2005)

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