Sciopero alla Brembo: preoccupazione in Valle

Adesione compatta dei 370 lavoratori della Freni Brembo Spa di San Giovanni Bianco all’iniziativa di sciopero di 8 ore proclamata dalla Rsu aziendale (Rappresentanza sindacale unitaria) per manifestare la preoccupazione dei dipendenti circa il futuro dello stabilimento e, di conseguenza, sul futuro occupazionale della Valle Brembana. In particolare, le preoccupazioni dei lavoratori Brembo nascono dalle incertezze legate al progetto portato avanti dalla direzione di Brembo di realizzare a Mapello, accanto alle due fonderie del gruppo, un nuovo stabilimento in grado di ospitare le produzioni sia dello stabilimento di San Giovanni Bianco sia di Levate (la ex Bradi).

Per tutta la giornata di ieri, i lavoratori hanno presidiato lo stabilimento Brembo con striscioni e bandiere in segno di preoccupazione rispetto alla mancanza di certezze per il loro futuro. Preoccupazioni che, proprio perché interessano ancora una volta una delle principali realtà produttive della Valle Brembana, hanno incontrato il sostegno anche delle istituzioni locali. Il consigliere provinciale (La Margherita) Vittorio Milesi, che tra l’altro è anche sindaco di San Pellegrino Terme, proprio ieri ha investito la Provincia del problema, presentando al presidente del Consiglio provinciale Emilio Mazza, un’interpellanza «riguardante la situazione della Brembo Spa di San Giovanni Bianco».L’interpellanza di Milesi, in particolare, prende spunto dallo sciopero e dalle voci della «possibile chiusura della Brembo Spa di San Giovanni Bianco» e dalla considerazione che la stessa Brembo «per numero di occupati e per produzione costituisce una realtà industriale di primaria importanza per l’intera Valle Brembana». Per questo, e tenuto conto di come «il rischio che la già debole realtà industriale della Valle Brembana» (dopo le «situazioni di crisi» che hanno interessato storiche aziende della Valle come Cartiere Cima di San Giovanni Bianco, Alstom-Fir e Sampellegrino Spa di San Pellegrino Terme, CMS di Zogno, Scaglia di Brembilla), «possa essere ulteriormente e irrimediabilmente compromessa dalla disastrosa eventualità di uno spostamento in altra località della Brembo Spa», nell’interrogazione si chiede al presidente della Provincia «di acquisire le necessarie informazioni riguardo alla ventilata intenzione della Brembo Spa di trasferire le produzioni di San Giovanni Bianco», di riferire al consiglio provinciale e di assumere «ogni iniziativa utile, anche attraverso un’azione di coordinamento con gli enti istituzionali del territorio, per scongiurare l’eventuale spostamento di Brembo» e salvaguardare l’occupazione sul territorio vallare. Nonché di illustrare le strategie della Provincia «per affrontare al di là dell’emergenza e in accordo con le Comunità Montane e i Comuni, le problematiche relativo allo sviluppo e all’occupazione nei territori montani».Anche il sindaco di San Giovanni Bianco, Oscar Mostachetti, ha ribadito ieri il suo impegno e quello dell’amministrazione comunale sulla vicenda Brembo: «Già alle prime voci abbiamo chiesto alla presidenza Brembo un incontro per una verifica congiunta delle intenzioni dell’azienda sullo stabilimento di San Giovanni Bianco: ci è stato riferito che non è ancora stato definito un piano operativo e, di conseguenza, siamo in attesa di notizie ufficiali. Nel contempo alle Rsu aziendali abbiamo assicurato la nostra disponibilità a seguire la vicenda: ad inizio febbraio avranno un incontro con l’azienda e, sulla base di quanto emergerà anche in quella sede ci impegneremo in coordinamento con gli altri enti territoriali per salvaguardare e valorizzare l’occupazione della valle».

Solidarietà ai lavoratori Brembo e preoccupazione per la vicenda è stata espressa ieri dalla federazione di Bergamo del Partito dei Comunisti italiani che si impegna a mettere in campo «qualsiasi iniziativa politica ed istituzionale (a livello locale e nazionale) atta ad evitare che l’operazione vada in porto».

(25/01/2005)

© RIPRODUZIONE RISERVATA