Scienza e Tecnologia
Mercoledì 15 Novembre 2023
Nubi di sabbia sul pianeta soffice come zucchero filato
Il telescopio spaziale James Webb ha scoperto la presenza di vapore acqueo, anidride solforosa e perfino nubi di sabbia nell'atmosfera di Wasp-107b, uno dei pianeti alieni meno densi conosciuti, tanto da essere stato soprannominato come il pianeta di zucchero filato. E' la prima volta che viene identificata con esattezza la composizione delle nubi di un pianeta esterno al Sistema solare, in questo caso particelle di silicato che denotano un'atmosfera particolarmente dinamica in grado di trasportare materiali. I risultati dello studio, che aumentano la nostra comprensione della formazione e dell'evoluzione dei pianeti, sono pubblicati sulla rivista Nature da un gruppo di astronomi europei guidati dall'Università di Lovanio in Belgio. Wasp-107b è un esopianeta gassoso che orbita attorno a una stella leggermente più fredda e meno massiccia del nostro Sole. La massa del pianeta è simile a quella di Nettuno, ma le sue dimensioni sono più grandi, quasi paragonabili a quelle di Giove. Questa caratteristica rende Wasp-107b piuttosto 'soffice' se paragonato ai pianeti giganti gassosi del nostro Sistema solare. La morbidezza dell'esopianeta consente agli astronomi di guardare circa 50 volte più in profondità nella sua atmosfera rispetto alla profondità di esplorazione raggiunta per un gigante come Giove. Dalle osservazioni fatte con lo strumento Miri del telescopio Webb (gestito dalle agenzie spaziali di Stati Uniti, Europa e Canada), è emerso che nell'atmosfera di Wasp-107b non è presente metano e da ciò gli astronomi hanno dedotto che l'interno del pianeta potrebbe essere caldo. La scoperta inaspettata dell'anidride solforosa suggerisce invece che la luce della stella madre riesca a raggiungere gli strati più profondi dell'atmosfera innescando le reazioni chimiche necessarie a produrre il gas. "Webb sta rivoluzionando la caratterizzazione degli esopianeti, fornendo informazioni senza precedenti a una velocità considerevole", afferma il primo autore dello studio, Leen Decin. "La scoperta di nubi di sabbia, acqua e anidride solforosa su questo soffice esopianeta è una pietra miliare. Rimodella la nostra comprensione della formazione e dell'evoluzione planetaria, gettando nuova luce sul nostro Sistema Solare."
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