Per lo spazio europeo un futuro green e la Space Economy

L'Europa dello spazio punta a un futuro verde, basato su tecnologie sostenibili e sull'osservazione della Terra, e scalda i motori per la Space Economy, con un fitto programma di investimenti. Su questi due filoni sui quali l'Agenzia Spaziale Europea intende orientare gran parte della sua attività del 2024, nella quale ha comunque un ruolo di primo piano anche l'autonomia nell'accesso allo spazio, con il debutto del nuovo lanciatore Ariane 6 e il ritorno al volo di Vega C. Si colmerà così il vuoto per lo stop ai voli della Soyuz dalla base europea di Kourou (Guyana Francese), deciso dopo l'inizio della guerra in Ucraina. Quello del 2024 è un programma ambizioso che può contare su un budget di 7,8 miliardi di euro, il 10% in più rispetto al 2023, ha detto il direttore generale dell'Esa, Josef Aschbacher, nella conferenza stampa di inizio anno.

Sono i programmi di osservazione della Terra ad avere il contributo maggiore, con 2,3 miliardi pari al 30,5% del budget. Aumenteranno i satelliti dedicati all'osservazione della Terra, con i lanci entro l'anno di Sentinel 1C e Sentinel 2C, entrambi del programma Copernicus, di Esa e Commissione Europea. In maggio è atteso il lancio del satellite missione EarthCare, per studiare il ruolo delle nubi e dell'aerosol nel riflettere la radiazione solare, e a giugno sarà la volta di Arctic Weather, dedicato ai dati su umidità e temperatura e a previsioni meteorologiche più precise. Sempre entro l'anno, il Ф-sat-1, utilizzerà per la prima volta l'intelligenza artificiale nell'osservazione della Terra per velocizzare la selezione delle immagini, inviando solo quelle utilizzabili.

La Space Economy attraversa in modo trasversale l'intera attività dell'Esa, con un programma di accordi commerciali sempre più ampio e che per il 2024 prevede 1.500 contratti con aziende e mondo accademico e 60 milioni di investimenti. Rientra in questo ambito anche la partecipazione di Marcus Wandt, il primo della nuova generazione di astronauti dell'Esa, alla missione Ax-3 dell'azienda privata Axiom, in partenza il 17 gennaio. A proposito di astronauti, dallo Space Summit si attendono i nomi dei prossimi due europei destinati alla Iss, mentre si sta definendo il programma della missione destinata al parastronauta John McFall, dedicata alla disabilità.

La navigazione satellitare è un altro settore importante, al quale l'Esa assegna 1, 05 miliardi (13,5% del budget). Entro l'anno, poi, è previsto il lancio di altri due satelliti del sistema Galileo, che ai aggiungeranno ai 28 in orbita e per i quali "c'è la luce verde della Commissione Europea", ha detto Ashbacher.

Ai lanciatori sono dedicati 1,03 miliardi (13,3% del budget). Oltre ai voli di Ariane 6, tra fine giugno e inizio luglio, e di Vega C a fine anno, sono previste due campagne di test per Space Rider, la prima navetta in grado di rientrare nell'atmosfera. "La riutilizzabilità è la sfida del futuro", ha osservato Toni Tolker-Nielsen direttore del Trasporto spaziale dell'Esa.

Tante anche le attività previste nell'esplorazione umana e robotica, con circa 874 milioni (11,2% del budget) e nei programmi scientifici con 632 milioni (8,1%).

L'Esa guarda anche alla Luna e a settembre prevede di inaugurare la Luna Facility, la struttura che riproduce il suolo lunare, presso il centro per l'addestramento degli astronauti a Colonia."Confermo che avremo astronauti europei sulla Luna, come prevede l'accordo con la Nasa", ha aggiunto Aschbacher. "Non arriveranno sul suolo lunare, ma voleranno sulla stazione spaziale Gateway nell'orbita lunare", ha precisato, riferendosi alla missione Artemis 4, che non ha subito rinvii e che è confermata dalla Nasa per il 2028.

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