La prevalenza del gettone

Le chiamano commissioni permanenti e il Comune di Agrigento ha preso in parola la dicitura: le sue faticano anche di notte. Non è una battuta, ma l’analisi di un anno di lavoro, il 2014, nel quale le sei commissioni permanenti (la uno per sviluppo e occupazione, la tre per servizi sociali e sanità, le altre per il traffico, l’ambiente, lo sport, la cultura) si sono riunite 1.133 volte, per una media di tre riunioni al giorno.

Un ritmo infernale, degno di Metropolis di Fritz Lang, che però non ha prodotto risultati apprezzabili, se è vero che nell’ultima classifica sulla qualità della vita stilata dal Sole 24Ore Agrigento è al 107° posto su 107 capoluoghi di provincia italiani. In altre città molto meglio posizionate le commissioni permanenti si trovano per discutere, pianificare, proporre progetti due-tre volte la settimana. E allora perché l’attitudine compulsiva dei consiglieri comunali agrigentini, così inutilmente sbilanciati sul lavoro da dimenticarsi di famiglie, figli, hobby, orari? L’avevate intuito, il gettone di presenza.

Ogni riunione vale 50,34 euro e moltiplicandone il numero si finisce per moltiplicarne il compenso, con soddisfazione di tutti tranne che dei cittadini, i quali vedono scomparire il denaro pubblico e - dati alla mano - non vedono risultati concreti dai pubblici consessi. Questa corsa al briefing è costata più di 200.000 euro. Quanto allo stress dei protagonisti, basta guardare la durata di alcuni incontri per non preoccuparsene: alcune sedute portavano via dai dieci ai quindici minuti. Buongiorno. Arrivederci. Cinquanta euro.

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