Santa Lucia, tappa
al Manhattan

La suggestione della ricorrenza di Santa Lucia, patrona della vista e della luce, è rivissuta a Bergamo tra i tavoli del ristorante Manhattan. A ricordare la tradizione svedese, dove la santa siracusana è molto venerata perché simbolo della luce del sole contro le lunghe notti invernali del Nord Europa, è stato Stefano Cardaci, ristoratore e maitre di lungo corso, che in gioventù ha lavorato alcuni anni in Svezia.

Dopo aver contribuito al successo di tanti altri ristoranti, in Italia e all'estero (in particolare Russia e Bielorussia), Cardaci è da qualche tempo al Manhattan di via Malj Tabajani insieme a Natalia Tchekhovskaia: un locale in centro città che ha una sua fascia di utenti affezionati. Sala stracolma per la serata di Santa Lucia, un evento enogastronomico ma anche di costume. Il menù è stato improntato alla tradizione svedese, a cominciare dal salmone marinato con salsa all'aneto e l'aringa in salamoia, abbinati a un distillato (snaps) di acquavite al sambuco.

E' seguita una deliziosa crespella al filetto di merluzzo in salsa all'aneto. Piatto forte il “prosciutto natalizio al forno”, fatto arrivare appositamente dalla Svezia, servito con patate e cavolo rosso. Per dolce una torta alle mele con salsa di vaniglia in abbinamento al “crog di Lucia” (una sorta di vin brulé). A questo punto il clou della serata. Si spengono le luci e fa il suo ingresso, di bianco vestita, una giovane bella Santa Lucia con sul capo la corona che regge cinque candele accese (simboleggiano le quattro domeniche dell'Avvento e la festa del Natale). Santa Lucia, accompagnata da un'ancella e da Santo Stefano, porge a ogni ospite un vassoio con biscotti allo zenzero.

«In ogni angolo del mondo dove mi sono trovato per lavoro – afferma Cardaci – ho sempre cercato di organizzare la cena svedese per Santa Lucia. E' uno dei ricordi della mia giovinezza che mi ha segnato per la vita. Penso comunque che anche i miei commensali si siano divertiti nel gustare un menù diverso e nel rivivere attraverso la mia testimonianza uno spaccato della tradizione svedese. E' il mio modo per augurare a tutti un sereno Natale».

Roberto Vitali

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