Al Museo dei Navigli di Milano
protagonisti i vini d'Abruzzo

"Questo matrimonio s'ha da fare. E presto": parole di Tonino Verna, presidente del Consorzio di tutela dei vini d'Abruzzo, nel suo intervento all'apertura della "cerimonia ufficiale di nozze" tra la gastronomia lombarda e la miglior produzione vinicola abruzzese.

Il Museo dei Navigli, in via San Marco a Milano, è stata la location scelta dai protagonisti, Consorzio tutela dei vini e dal Movimento del vino abruzzese, coordinati nell'evento da www.Milanodabere.it, non poteva essere migliore, sia per il prestigio dei locali sia per l'evocazione di un blasone di milanesità antico. Due le fasi dell'evento, tenutosi la scorsa settimana: una aperta al pubblico e un'altra aperta agli specialisti del settore ristorazione milanese e giornalisti enogastronomici.

I 35 produttori abruzzesi hanno portato all'assaggio una settantina di etichette, rappresentative della meglio enologia della loro regione; sul fronte gastronomico, invece, protagonista è stato Claudio Sadler, chef bistellato, che ha proposto gli abbinamenti enogastronomici, ma lasciando anche ampia possibilità agli ospiti di provare loro stessi a combinare i piatti con i vini, approfittando naturalmente dei consigli dei sommelier. Ne è uscito un test importante che ha accompagnato un menu impareggiabile.

La scelta di Milano (lo scorso anno la manifestazione era stata presentata a Roma) ha finalità ben precise: "Qui c'è il mercato più importante - ha precisato Verna -, noi contiamo che siano i consumatori lombardi a fare da trampolino di lancio dei nostri vini di qualità. Anche in vista dell'Expo del 2015, quando Milano e la Lombardia saranno un palcoscenico importante per il made in Italy, in particolare per le nostre eccellenze". Il fatto è che i vini d'Abruzzo da tempo sono usciti da quella nicchia produttiva nella quale per lungo tempo sono stati relegati; un mercato chiuso, limitato non basta più "né alla nostra qualità né alla nostra quantità - ha detto l'assessore alle Politiche agricole abruzzesi, Mauro Febbo -. E' giunto il momento di navigare in mare aperto...".

E i numeri gli danno ragione. "18mila viticoltori su oltre 32mila ettari a vigneto, 2,5 milioni di ettolitri prodotti di cui una metà possono fregiarsi della Dop e 250mila ettolitri della Igp", precisa Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane. Come si vede non è più solo un'importante realtà regionale; però i produttori abruzzesi si mantengono giustamente fedeli e orgogliosi alle specifiche dei loro vitigni autoctoni come il Montepulciano, il Trebbiano, il Pecorino, il Passerina, il Montonico il Cococciola... Basti ricordare, poi, che il Montepulciano d'Abruzzo è già uno dei vini più presenti sulle tavole degli italiani.

"Siamo talmente convinti della qualità della nostra produzione - ha assicurato Nicola D'Auria del Movimento Turismo d'Abruzzo - che invitiamo tutti a visitare le nostre cantine che sono e saranno sempre più cantine-aperte". "Grazie a queste eccellenze - ha concluso Tonino Verna - siamo certi che in poco tempo i nostri vini saranno capaci di consolidare e migliorare immagine e presenza su tutti i mercati internazionali".

Fiorenzo Barzaghi

© RIPRODUZIONE RISERVATA