Festival della biodiversità orobica
Capre, Brune alpine e mais a Lenna

Convegno, mungitura, attività didattiche e pranzo con polenta e formaggi. Bus navetta gratuito.

Abbandonate per anni perché poco produttive, a vantaggio di altre razze più «moderne», forse anche più «industriali». Oggi recuperate, valorizzate, sostenute da un progetto della Regione, diventano simbolo della biodiversità orobica e traino dell’agroalimentare tipico della Bergamasca.

Sono le razze di Capra orobica e di vacca Bruna alpina originale che (insieme ai mais autoctoni riscoperti, dallo Spinato di Gandino al Rostrato di Rovetta fino all’Orobico) saranno celebrati sabato e domenica al primo Festival della biodiversità orobica, organizzato dall’associazione «San Matteo – Le Tre Signorie» di Branzi, all’agriturismo Ferdy di Lenna (bus navetta gratuito della Zani Viaggi dall’area industriale del paese al parcheggio dell’agriturismo, in località Fenili, piani di Scalvino).

La Bruna alpina originale è la vacca – più rustica, adatta a terreni impervi, a duplice attitudine di latte e carne – che per decenni ha pascolato gli alpeggi delle nostre montagne, poi soppiantata a vantaggio della Bruna italiana, derivata da incroci con razze americane. Il suo ritorno si deve anche a un’associazione costituitasi recentemente proprio in Val Brembana, che riunisce innanzitutto allevatori bergamaschi e valtellinesi. Anche la Capra orobica per anni è stata messa da parte, per far posto a razze più produttive, come la Camosciata delle Alpi.

È rimasta però fondamentale nella produzione di formaggi tipici, come il Bitto Storico, e oggi è valorizzata dall’Associazione produttori di formaggi di Capra orobica. Con l’obiettivo, ormai prossimo, di arrivare alla costituzione di un presidio Slow Food.

«Latte, carne e formaggi di queste due razze tipiche delle nostre valli – dicono gli associati – possono oggi costituire un veicolo straordinario di promozione agroturistica del territorio e della sua biodiversità». Così come è in parte già successo con il mais (soprattutto lo Spinato di Gandino), varietà autoctona che a breve si affiancherà a un mais Orobico, individuato recentemente dall’Unità di ricerca per la maiscoltura (Cra-Mac) di Bergamo e che sarà presentato al festival.

Saranno innanzitutto due giorni di festa popolare: al centro il convegno di sabato, alle 11: la Regione Lombardia presenterà le novità del Piano di sviluppo rurale, quindi seguiranno le testimonianze di produttori e allevatori e la presentazione del recupero dei mais autoctoni.

L’intervento finale sarà dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava. Patrocinato dal padiglione Italia di Expo, da Regione Lombardia, Comunità montana, Comune di Lenna, Parco delle Orobie e Unità di ricera per la maiscoltura, al festival si potrà assistere e partecipare a dimostrazioni di mungitura e caseificazione, attività didattiche, laboratori del mais e pranzo degustativo itinerante a base di polenta, formaggi e salami.

Domenica, la conclusione con la seconda edizione del Campionato del mondo di mungitura a mano. Il programma dettagliato si può consultare sulla pagina Facebook del «Campionato del mondo di mungitura a mano» o di Agriturismo Ferdy.

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