La Francia e i giovani
che hanno scelto la jihad

Per 15 lunghissimi minuti le campane della cattedrale Notre-Dame hanno suonato a morto domenica pomeriggio a Parigi.

Ma non è ancora finita. Continua la caccia all’uomo per catturare i terroristi ancora in fuga, mentre la polizia diffonde via twitter il ritratto di un uomo ricercato dal nome di Abdeslam Salah. La tensione è ancora altissima. Gli allarmi sono continui. Si susseguono scene di panico. La Francia è ancora alle prese con l’identificazione dei corpi. Un lavoro “inedito” – spiega il ministro della Giustizia Christiane Taubira – che richiederà ancora tempo, per il numero eccezionale delle vittime e per la rigorosità che richiede il lavoro. Tra le vittime c’è anche la nostra connazionale Valeria Soresin.

Ma domenica è stata anche la giornata del lutto nazionale e della preghiera. Ci vorrà tempo o forse il tempo non ci sarà mai per elaborare uno choc così grande. Nonostante il divieto di manifestazione, in migliaia hanno sfilato lungo i luoghi del terrore, portando fiori, messaggi e lumini accesi. In tutte le parrocchie e diocesi del Paese si è pregato per le vittime e le campane hanno suonato a morto. Anche musulmani ed ebrei si sono raccolti in preghiera. Alle 20 di domenica alla Grande Sinagoga de la Victoire si è svolta una cerimonia di raccoglimento e preghiera con il Gran Rabbino di Francia Haïm Korsia e il Gran Rabbino di Parigi Michel Gugenheim.

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