Le guerre dentro l’Islam
la laicità e il Cristianesimo

La lotta tra sunniti e sciiti è diventata in questi anni feroce, con l’uso frequente di tecniche dello sterminismo moderno, che hanno provocato migliaia di morti.

È una guerra di religione analoga a quella che insanguinò l’Europa per circa un secolo e mezzo e che terminò con la Pace di Westfalia nel 1648? La storia ci informa che, allora, furono firmate due paci separate, una per i cattolici e una per i protestanti: quella di Münster, tra la Spagna e le Province Unite e tra la Francia e l’Impero asburgico; quella di Osnabrück, tra l’Impero asburgico e la Svezia e i principi protestanti tedeschi suoi alleati. La sola guerra dei Trent’anni, dal 1618 al 1648, lasciò milioni di morti sui campi di battaglia della Germania. Gli Asburgo rinunciavano a imporre il cattolicesimo nel Sacro Romano Impero e i principi cattolici e protestanti potevano far valere il principio «cuius regio, ejus et religio», già stabilito nel 1555 con la pace di Augusta. Dal 1648 in avanti non ci saranno più in Europa delle guerre di religione.

Saranno gli Stati a fare le guerre per ragioni politiche. Dalle guerre di religione europee emerse la libertà religiosa come diritto essenziale di ogni cittadino, sia pure nei vincoli, che cadranno presto, del cuius regio ejus et religio. Al posto della religione, come fondamento dei legami che tengono insieme le società, arrivò lo Stato con le sue leggi uguali per tutti. La religione fu confinata nella dimensione privata e con essa l’homo religiosus. Davanti allo Stato, emergeva di esso solo il lato del cives, del cittadino. Davanti allo Stato, i comportamenti venivano giudicati solo in quanto eventualmente reati, non più come peccati. Le libertà religiose – affermate quale condizione obbligata per la sopravvivenza delle società e degli Stati, squassati da conflitti catastrofici, volti alla sottomissione totale o all’annientamento – saranno pensate, a partire dall’Illuminismo, come costitutive della libertà umana. Tutto ciò approderà nella Carta dei diritti dell’uomo dell’Onu nel 1948 e sarà ribadito nell’Atto finale della Conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa, svoltasi luglio e agosto del 1975.

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