Quel cartello di Dossena
E il richiamo ai migranti

«Mercatorum e Priula. Vie di migranti, artisti, dei Tasso e di Arlecchino». È emblematico il cartello che segna l’inizio del comune di Dossena.

È lo slogan del Polo culturale Mercatorum e Priula, costituito dai comuni di Camerata Cornello, San Giovanni Bianco e per l’appunto Dossena, con «l’obiettivo di valorizzare i beni artistici, architettonici, storici, ambientali ed economici del territorio e di promuoverne gli eventi culturali» (si veda questo sito internet per maggiori informazioni).

Poteva essere scontato il riferimento alla famiglia Tasso che con il suo sistema postale rivoluzionò le comunicazioni del XVI secolo e il suo discendente più illustre è quel Torquato, autore della Gerusalemme liberata. Così come la citazione di Arlecchino, dove la tradizione indica nel borgo di Oneta (nel comune di San Giovanni Bianco) l’origine della celebre maschera della commedia dell’arte. E pure per Palma il Vecchio, Carlo Ceresa, Evaristo Baschenis e il più moderno e meno famoso al grande pubblico Filippo Alcaini, tutti artisti che rendono illustre quel territorio, quelle vie.

Eppure c’è quella sottolineatura sui migranti perché, oltre alle merci, gli artisti e i commercianti, queste vie sono state percorse da «persone comuni che si spostavano da un luogo all’altro in cerca di lavoro, di fortuna o semplicemente di cambiamento», così afferma la brochure del Polo culturale. è noto infatti di quanto dalla Bergamasca, sempre e non solo nei tempi lontani della Via Mercatorum o della Strada Priula, siano partiti donne e uomini in cerca di fortuna verso regioni più ricche, nel più recente Novecento soprattutto verso Svizzera e Francia.

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