Dalla Conca Fiorita a via Palazzolo
Molti sono i quartieri in allarme

L'Amministrazione comunale è pronta alla battaglia contro l'apertura delle prossime sale slot in città: saranno sollecitati i parlamentari bergamaschi perché si agisca per una modifica della normativa nazionale in materia, e non si esclude che Palazzo Frizzoni si rivolga al Tar per riuscire almeno a evitare che queste sale sorgano vicino a luoghi sensibili: «Incontrerò l'ufficio legale del Comune – ha assicurato l'assessore alle Attività produttive, Enrica Foppa Pedretti – per capire cosa è possibile fare».

L'attenzione verso le sale slot da parte del Comune è alta. Già in precedenza «abbiamo fatto tutto quello che potevamo, anche con l'approvazione del regolamento – ha ricordato l'assessore alle Attività produttive –, dove si impone una distanza minima di 400 metri dai luoghi sensibili per questo tipo di attività, perché quando il gioco diventa patologia è un potenziale danno per tutta la popolazione».

Ma il potere di veto, quando si parla di videolottery, è in mano alla questura che «è un organo indipendente – ha ricordato Foppa Pedretti –, quando però ci sono stati chiesti dei pareri sulle nuove aperture abbiamo manifestato la nostra contrarietà». Certo l'Amministrazione comunale potrebbe intervenire sugli orari di chiusura emettendo un'ordinanza, ma per farlo serve l'esplicita richiesta del questore. Intanto i cittadini non restano comunque a guardare mentre spuntano le nuove sale slot nei loro quartieri. Nei giorni scorsi i residenti di via Palazzolo hanno indetto un'assemblea pubblica per definire le «strategie» contro l'imminente apertura della sala giochi con apparecchi Vlt, a cui ha partecipato anche il presidente dell'associazione genitori dell'Istituto Mazzi.

Il primo passo è una petizione che sarà presentata al questore Dino Finolli contro l'apertura di questa nuova sala. Ma la Slot in città: proteste protesta non si ferma alle carte: già si preannuncia infatti anche una battaglia in strada, con manifestazioni pubbliche che paralizzino il traffico. La preoccupazione che circola nella zona si respira anche alla Conca Fiorita, dove i locali della banca ospiteranno un Punto Snai. Indignati, alcuni residenti di via Marzabotto hanno già avanzato la loro proposta: se non si spuntano prima le forbici per il taglio del nastro, vengano almeno installate delle telecamere per riprendere chiunque entri nella sala. Il «Grande fratello», ritengono, potrebbe essere quantomeno visto come deterrente per le persone che hanno qualcosa da nascondere.

Alessandra Loche

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