Brindano (davvero) i grillini
Per gli altri è resa dei conti

Pd, Forza Italia e Lega verso una stagione di duri confronti interni. E il Carroccio lancia l’offensiva referendaria. Da Bergamo.

Piccolo bilancio elettorale a pochi minuti dai risultati dei ballotaggi. Cominciamo dalla Bergamasca: 1-1 tra Lega e centrosinistra, con Forza Italia spettatrice (e a suo modo vincente). A Caravaggio i voti del primo turno di Baruffi (sostenuto dagli azzurri) confluiscono nemmeno tanto sotterraneamente su Bolandrini e il centrosinistra vince sulla Lega. Pirovano esplode e lancia anatemi a Sorte e a Forza Italia in diretta tv, come a dire che non finisce qui. In realtà forse la sconfitta dell’ex presidente della Provincia non dispiace nemmeno al Carroccio, ma comunque la si voglia vedere i rapporti interni al centrodestra sono tutti da rivedere. E continuare a giocare su più tavoli potrebbe risultare alla fine deleterio: nella Bergamasca e non solo. Nell’attesa il Carroccio porta a casa Treviglio, ed è decisamente un bel colpo. Il centrosinistra conquista appunto il feudo leghista di Caravaggio ma manca il colpo nel capoluogo della Bassa, e anche qui si apre la resa dei conti: in sostanza i tempi supplementari di quanto successo in occasione della scelta del candidato sindaco.

A livello nazionale, i soli a festeggiare sono i grillini, anche se ora si comincia a ballare. Perché se le esperienze di Livorno e Parma non sono di quelle destinate a passare alla storia (per non dire di peggio), il passaggio al livello superiore è di quelli da fare tremare i polsi: Roma e Torino. E se la vittoria della Raggi era già abbastanza definita al primo turno, la sconfitta di Fassino nel capoluogo sabaudo ha del clamoroso e qualche domanda ad un Pd in libera uscita deve farla venire. Certo, il centrosinistra ha retto a Milano e strappato Varese alla Lega (oltre a vincere in molti ballottaggi lombardi), ma anche qui si apre la fase della resa dei conti. Il Carroccio dicevamo: sicuramente da questi ballottaggi Salvini e soci escono maluccio: se nel primo turno erano sembrati la forza più viva di un catatonico centrodestra, nel secondo sono andati in pari con i colleghi di viaggio azzurri. E anche nel centrodestra il clima è sempre più da polveriera. Ma il Carroccio ha deciso dove si giocherà il tutto per tutto: nella campagna referendaria di autunno, e lo farà proprio nella Bergamasca. Non a caso la Bèrghem Fest è stata spostata a settembre. Ma soprattutto Pontida si terrà nello stesso periodo, e sancirà il definitivo addio all’altro raduno, quello di Venezia, alle ampolle del Po e via dicendo. Basterà per mettere ko Renzi e un centrosinistra usciti dalle urne un po’ a pezzi? Nell’attesa si apre la resa dei conti, a 360 gradi.

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