Vieri racconta il suo supergol Il commento è di Elio Corbani

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«Ci avevo provato anche a Empoli, ricordate? Stavolta mi è andata bene, ho calciato da 38 metri, da così lontano non se lo aspettava nessuno. Ho preso la palla anche abbastanza piena, avevo visto il portiere fuori dai pali, è stato un bellissimo gol».

Così Christian "Bobo" Vieri ha raccontato al nostro giornale il suo supergol, quello che domenica ha fatto esplodere di gioia il Comunale durante il match col Siena.

Riviviamo ancora una volta quel momento, con il commento di Elio Corbani.

L’intervista
Un gol tra i più belli della sua carriera?
«Di certo il più spettacolare». E con molteplici significati? «È un gol che volevo e che ho cercato. Avevo voglia di gol. Ed è stato anche importante perché ci ha dato il 2-1. E mi ha dato tanto morale. Dopo un anno di inattività e due operazioni, è stato bellissimo».

Tutta la squadra l’ha sommersa in un grande abbraccio... «E per due-tre minuti mi hanno dato delle legnate in testa per festeggiarmi... Ma è stato bello, tutto bello, non poteva andare meglio».

Questo gol è stata una bella risposta a chi l’estate scorsa la dava per finito...
«A 33 anni non è facile dopo due operazioni e un anno di inattività. Ho sudato molto per tornare a fare il calciatore, sono andato avanti facendo 6, 7 ore al giorno di fisioterapia. È stata dura, ma ora sono felicissimo».

Ma ha mai pensato di smettere?
«All’inizio sì, mi sono detto: o continuo o smetto. Ma ho deciso di continuare, con grande voglia e determinazione, perché questo è sempre stato il mio lavoro e giocare a calcio mi dà grande gioia. Se non avessi più voluto giocare, non avrei fatto una seconda operazione e non avrei fatto un anno di rieducazione ».

Ora come sta?
«Sono felice, perché il ginocchio infortunato va benissimo e sono già alla mia quarta partita. Il peggio è passato, ora ho voglia di tornare a giocare a grandi livelli».

Ma la condizione com’è?
«È quella che è, ma migliora giorno dopo giorno. E sono contento perché sto facendo anche più di quello che dovrei fare».

La vedremo titolare?
«Non lo so, per adesso gioco finché ce la faccio. Ma sono tranquillo. E felice ».

L’Atalanta in tutto questo?
«Mi ha dato una grossa mano. A cominciare dallo staff medico e dai massaggiatori che ringrazio per questi mesi in cui mi hanno seguito. Ma devo molto anche alla società che ha creduto in me quando ero un giocatore di 33 anni infortunato e mi ha permesso di recuperare senza fretta».

Questo vuol dire che resterà anche l’anno prossimo?
«Al futuro ancora non penso. Però è chiaro che sono riconoscente all’Atalanta per avermi dato questa possibilità».

Ma lei resterebbe?
«Rimarrei, ma ne parleremo con calma. Vediamo come vanno queste tre partite, poi farò una chiacchierata con il presidente ».

Da doppio ex, nelle polemiche tra Inter e Milan da che parte sta?
«L’Inter ha dimostrato di essere più forte in campionato, il Milan in Champions e andrò ad Atene a vedere la finale. Cosa è più difficile? L’importante è vincere ».

(07/05/2007)

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