Castione, una freccia nel cuore
Grande successo per gli Europei

Ciak, si tira. Ci sono arcieri di vecchia data con cappelli ottocenteschi, baby arcieri con visierina e tanto di doposole, arcieri superprofessionali, della serie dopo ogni tiro, please, toglietevi il cappello. Benvenuti ai campionati europei di tiro con l'arco di campagna.

Ciak, si tira. Ci sono arcieri di vecchia data con cappelli ottocenteschi, baby arcieri con visierina e tanto di doposole, arcieri superprofessionali, della serie dopo ogni tiro, please, toglietevi il cappello. Benvenuti all'European Bowhunting Championship, il campionato europeo di tiro con l'arco di campagna. Pardon, sarebbe meglio dire di montagna, dal momento che la location è Castione della Presolana.

Da domenica scorsa l'alta Val Seriana sta al tiro con l'arco come il Giappone al Sumo. 1600 atleti, 16 nazioni, 110 titoli in palio (cinque categorie per undici tipi di archi) con un paio di domande annesse e connesse. Perché in bergamasca nove anni dopo un Mondiale? E soprattutto, come funziona la specialità? Il primo quesito rimanda (anche) agli albori della specialità, che prende origine da quel roving inventato da Giusi Pesenti, bergamasco di Alzano Lombardo (era il 1958).

La seconda, è uno spettacolo tutto da vivere ai piedi del Pora, dove le frecce (dirette verso bersagli raffiguranti animali a grandezza reale) viaggiano a 300 yard, mentre le lancette dell'orologio tornate ai tempi di Robin Hood. Per rendere l'idea dello spirito: fra i partecipanti vige uno sportivissimo «auto arbitraggio» che fa specie in tempi di tecnologie e movioloni imperanti.

Una donna sola al comando dello stile libero limitato, Roberta Zubboli, da Costa Volpino. Ieri, sul percorso «rosso», è stata meno chirurgica del solito e qualcuno l'ha buttata lì. Stai a vedere che è uscita la sua vera indole, dal momento che nella vita di tutti i giorni fa la veterinaria: «Una giornata storta può capitare, ci giocheremo tutto nei prossimi giorni - dice lei, fra una sbirciata e l'altra con il cannocchiale -. Per essere qui mi sono presa una settimana di vacanza ma ne è valsa la pena. Percorso splendido».

Niente male anche la prospettiva da cui guardano le graduatorie Alessandro Natali (junior stile libero illimitato) e l'icona Fabrizio Zambaiti (senior compound) due fra i bergamaschi con ottime chance di medaglia.

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