Italia e Germania, pari senza reti
Il bergamasco Belotti si ferma sul palo

Il possente attaccante bergamasco Andrea Belotti si mette in mostra anche contro i campioni del Mondo della Germania. Il numero 9 colpisce un palo nella ripresa.

Questa volta finisce senza gol, e la sfida infinita tra Italia e Germania per una volta sa davvero di amichevole. Non perche’ a San Siro le due rivali storiche del calcio mondiale non se la siano giocata. Alla giovane nazionale azzurra si è opposta una Germania sperimentale, eppure sempre col piglio dei campioni del mondo. E i ragazzi di Ventura non si sono lasciati intimorire. Un tempo a testa, un gol annullato a Volland forse ingiustamente, un palo di Belotti: ecco lo 0-0. Il risultato dice poco, la prestazione invece indica chiaramente che se Loew ha tante forze fresche per domani anche la nazionale di Ventura può avere un futuro. Soprattutto con Belotti.

Italia-Germania di questa sera è molto diversa dal quarto di finale dell’Europeo: solo otto in campo di quella partita, divisi equamente tra azzurri e tedeschi. L’Italia che non vuole scoprirsi troppo abbandona il 4-2-4 e vira sul 3-4-3 - terzo modulo in tre mesi di nuova guida tecnica -. Ventura lascia a riposo un paio di titolari del prossimo derby di San Siro (Candreva e De Sciglio) ma non Eder. E in attacco ancora fiducia a Belotti-Immobile. La Germania e’ la ’sperimentale’ attesa: il tabù Italia è davvero superato, dopo Euro 2016, se il ct Loew stravolge la formazione titolare, ma a schierare la sua squadra in modo speculare agli azzurri non rinuncia. In fondo, ha portato bene a Bordeux e nell’ultima amichevole di marzo, a Monaco. Il centravanti, qualche metro piu’ avanti di Gundogan e Goretzka, e’ Mueller.

Balotelli, Trapattoni, Infantino e Van Basten impreziosiscono la tribuna del Meazza, ma a far fare una brutta figura alla ’Scala’ del calcio e’ la gran parte del pubblico che fischia l’inno tedesco, nonostante gli applausi pro-Germania degli azzurri in campo, trainati da Buffon. La nazionale di Ventura, guidata da un De Rossi in gran forma, non mostra comunque timori reverenziali, e il via della partita offre spunti di pericolosità azzurra sulla fascia di Zappacosta. Belotti e’ molto attivo, la sua prima conclusione in apertura e’ troppo larga. La Germania fa molto possesso palla, preferisce il gioco corto e il passaggio filtrante. Così trova la prima occasione della partita con un assist di Gundogan per Goretzka, all’8’, sul quale Buffon e’ costretto a uscire di piede. La palla buona per gli azzurri è sul destro di Immobile, lanciato in ripartenza da De Rossi, ma l’attaccante azzurro sull’uscita di Leno prova la conclusione di forza invece che di precisione: fuori. Buffon deve ancora uscire alla mezzora su Mueller, poi la palla piu’ pericolosa arriva al 42’: tacco di Goretzka in area, da dietro Mueller batte al volo con Buffon di fatto fuori causa, ma il rimpallo su Zappacosta salva la porta azzurra.

Al rientro, Donnarumma prende il posto di Buffon mentre Astori deve sostituire Romagnoli alle prese con una noia muscolare. La ripartenza azzurra e’ vivace, Belotti come nel primo tempo va al tiro ma e’ alto. Immobile prova ad aprire il gioco a sinistra, gli sbocchi sono pochi. Al 10’ Belotti reclama un rigore dopo esser caduto in area tra Mustafi e il neoentrato Tah, l’arbitro e’ sicuro di no e non chiede neanche l’aiuto della Var, il video assistente presente in via sperimentale. Escono Mueller e Goretzka per Gnabri e Volland, si sveglia Eder fino ad allora fuori orbita rispetto alla partita: l’italo-brasiliano ruba palla a Tah e vola in porta, ma viene steso guadagnando solo punizione e giallo al difensore tedesco.

La partita procede a strappi, così un minuto dopo (15’) Volland gira in rete il cross di Kimmich ma è giudicato in fuorigioco. Ventura prova a sbloccarla con Bernardeschi per Eder, e arriva subito l’occasione d’oro con l’azione più bella dell’Italia: al 25’ la difesa azzurra esce bene, Belotti lancia Immobile in contropiede, il suo cross è troppo indietro per il compagno d’attacco ma da limite arriva la botta di Bernardeschi che Leno blocca a terra. L’Italia sente l’odore del gol e intensifica il ritmo, al 35’ a fermare Belotti sulla bella girata e tiro e’ solo il palo: e’ l’occasione più limpida di tutta la partita. Non basta, ma dice che se Italia e Germania stasera hanno pensato al domani, il futuro può rassicurare entrambe.

ITALIA (3-4-3): Buffon 6.5 (1’ st Donnarumma 6), Rugani 6, Bonucci 6.5, Romagnoli 5.5 (1’ st Astori 6.5), Zappacosta 5.5, De Rossi 7.5, Parolo 6.5, Darmian 5.5, Eder 5.5 (23’st Bernardeschi 6), Belotti 7 (44’st Sansone sv), Immobile 6 (44’st Zaza sv). (14 Perin, 5 Antonelli, 25 Izzo, 2 De Sciglio, 24 Gagliardini, 8 Bonaventura, 26 Cataldi, 6 Candreva, 10 Verratti, 20 Insigne, 27 Lapadula, 28 Pavoletti). All.: Ventura 6.5.

GERMANIA (3-4-3): Leno 6, Howedes 6.5, Mustafi 6, Hummels 6.5 (1’st Tah 5.5), Kimmich 6, Weigl 6 (25’st Goetze 6), Rudy 6.5, Gerhardt 6.5, Goretzka 6 (15’st Gnabry 6), Muller 6 (15’st Volland 6), Gundogan 6.5. (22 ter Stegen, 3 Hector, 17 Henrichs, 11 Meyer, 23 Gomez). All.: Low 6.5.

Arbitro: Soares Dias (Por) 5.5.

Angoli: 3-2 per l’Italia.

Recupero: 0’ e 3’.

Ammoniti: Tah per gioco scorretto, Gundogan per comportamento non regolamentare. Spettatori: 48.700 per un incasso di 685.000 euro. (ANSA).

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