L’Atalanta piange il «re dei giovani»

Per ven’anni era stato il responsabile del settore giovanile dell’Atalanta. Giuseppe Brolis, 79 anni, si è spento la notte scorsa nella sua casa di Verdello per un peggioramento della malattia che lo aveva colpito. Una grande passione per il calcio, aveva iniziato a giocare proprio nel Verdello a 12 anni: nel dopoguerra gli era stata affidato il ruolo di giocatore-allenatore, poi era diventato presidente della squadra dalla quale sono usciti giocatori importanti come Mecca, Duzioni, Meraviglia, ma anche Pizzaballa e Domengini.

All’Atalanta Brolis arrivò nel 1961, lasciando l’impiego alla Dalmine e diventando il primo dirigente con contratto a tempo indeterminato. Per la società nerazzurra Brolis iniziò a creare la struttura, effettuando nello stesso tempo selezioni prima nella bergamasca, poi nel bresciano e nel milanese. Nel 1970 Achille Bortolotti gli affidò il rilancio della Cremonese, con Titta Rota allenatore, dove sono cresciuti giocatori come Cabrini e Prandelli.

Chiusa questa operazione Brolis rientrò all’Atalanta con il ruolo di direttore sportivo, e alla sua abilità si deve per esempio l’operazione Scirea-Juventus. Negli anni ’80 Brolis lavorò anche come osservatore del settore giovanile della Juventus e del Perugia, poi è stato al Piacenza. L’ultima apparizione ufficiale risale al 1999 quando gli fu consegnato il Premio Bortolotti. I funerali si terranno a Verdello venerdì alle 16.

(13/07/2005)

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