Niente portieri, chi va in porta?
Il capitano. Che para il rigore

Contava nulla per la classifica, ma tutto per il pubblico che infatti ha gremito la tribuna. E la parata più bella, in quei 90' di vero derby, l'ha sfoderata uno che di mestiere fa il difensore.

Contava nulla per la classifica, ma tutto per il pubblico che infatti ha gremito la tribuna. E la parata più bella, in quei 90' di vero derby, l'ha sfoderata uno che di mestiere fa il difensore. C'è tutto il fascino del calcio di provincia nella gara che l'United Urgnano ha perso domenica, in casa, contro i cugini dell'Asperiam (Terza categoria, il girone è l'F).

C'è tutto il paradosso del gioco più bello del mondo nell'incredibile avvicendarsi di portieri chiamati a disporsi fra i pali rossoblù: il titolare s'è fatto male, la sua riserva s'è fatta espellere e allora i guantoni se li è dovuti mettere un loro compagno pronto al sacrificio. Che ha subito parato un rigore.

Marco Mandaletti è l'eroe per caso di una partita diversa dalle altre. A difendere la porta dello United Urgnano ci va Matteo Zucchi ma la sua festa finisce a inizio ripresa, quando un muscolo lo tradisce costringendolo alla sostituzione.

E' entrato Walter Nespoli ma a un quarto d'ora dalla fine stende un avversario solo davanti a lui e l'arbitro lo espelle, decretando un rigore per gliavversari.

I portiere sono finiti: in porta ci va Mandaletti, che è anche il capitano. «Mi sono detto una cosa: non so neanche come ci si butta, forse è meglio se sto fermo». Ha avuto ragione lui: sul dischetto si è presentato Malanchini che però ha calciato male: parato. «Più che parare io il pallone, è il pallone che ha colpito me!», dice ridendo Mandaletti, a cui però la sconfitta brucia parecchio.

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