Us Mariano, 50 anni tra tradizione e futuro

La ciclistica ha festeggiato il mezzo secolo di vita. Recentemente Nando Colleoni ha passato il testimone di presidente all’ex professionista Gian Vito Martinelli

L’Unione sportiva Mariano ha celebrato la scorsa domenica il 50° di fondazione. Alla cerimonia sono intervenuti, oltre ai dirigenti, alcune autorità, soci, simpatizzanti ed ex corridori.
La ciclistica vide gli albori nel lontano 1952 grazie all’allora giovane direttore dell’oratorio, don Battista Manzoni, che organizzò una cronometro vinta da Mino Mora. Il successo entusiasmò papà Angelo, il quale non esitò ad affiancare il direttore dell’oratorio nella conduzione tecnico-organizzativa della squadra.
Presidente per lunghi anni del club biancoceleste è stato Nando Colleoni, che recentemente ha passato il testimone all’ex professionista Gian Vito Martinelli, il quale intende operare sulla falsariga tracciata dai suoi predecessori. Martinelli conta difatti di alternare l’attività organizzativa a quella agonistica, con l’inserimento di nuove leve; si impegnerà inoltre nella realizzazione della nuova sede in cui, la prossima primavera, dovrebbe essere allestita una mostra fotografica sul ciclismo.
Nella ricorrenza del 50° di fondazione è stata celebrata una Messa in cui sono stati ricordati dirigenti e atleti scomparsi, tra i quali Giuseppe Seminati, Ugo Vergani, Angelo Sorti, Martino Lecchi, Andreino Colleoni, Antonio Paris (affermatosi poi come pittore), Claudio Zappella.
Al ristorante Orchidea l’incontro conviviale: al «setaccio» gli innumerevoli risultati, tra cui titoli nazionali, regionali e provinciali del Csi, collezionati da Antonio Paris, Umberto Rota Nodari, Giacomo Mora, Pietro Mottini, Alberto Biffi, Camillo Paris, Egidio Rigamonti, Ferruccio Villa, Marcello Seminati, Erba, e altri ancora.
Hanno pure difeso i colori dell’Us Mariano Roberto Bresciani (papà della campionessa di ciclocross Nicoletta), Marco Albrigoni e Sara Vagnoni, tutt’ora sulla breccia. Tra i ragazzi avviati al ciclismo, Gian Vito Martinelli e Riccardo Ferrari sono approdati al professionismo. Un grazie è pure stato rivolto alle famiglie Gritti, Cividini, Seminati, Pinotti, Gualandris, Cologni e Starace vicine all’attività organizzativa.
Da L’Eco di Bergamo del 17/10/2002

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