Pesci gatto resistenti a infezioni grazie al gene di un alligatore

Pesci gatto a prova di malattie e di infezioni batteriche grazie all’aggiunta di un gene proveniente dagli alligatori: sono stati ottenuti utilizzando Crispr, la tecnica ‘taglia e cuci’ del Dna, che nel 2022 ha compiuto 10 anni dalla pubblicazione. Il risultato, pubblicato online sul sito bioRxiv che raccoglie articoli non ancora passati al vaglio della comunità scientifica, è di un gruppo di ricerca della statunitense Auburn University. L’obiettivo è quello di aiutare gli allevamenti ittici, dove circa il 40% del prodotto va perduto ogni anno a causa delle malattie, riducendo gli sprechi e permettendo anche di limitare l'impatto ambientale di questa attività.

I ricercatori guidati da Jinhai Wang hanno rivolto la loro attenzione ad un gene degli alligatori che contiene le istruzioni per produrre la catelicidina, una proteina antimicrobica che si pensa aiuti questi animali a proteggersi dalle infezioni quando si feriscono nei combattimenti. Grazie alla tecnica Crsipr, quindi, il gene è stato inserito nel Dna del pesce gatto, esattamente nella parte che codifica per un importante ormone riproduttivo, ottenendo quindi una specie incapace di riprodursi e di diffondersi accidentalmente nell’ambiente.

I pesci gatto geneticamente modificati sono risultati più resistenti alle infezioni: quando sono stati messi a contatto con due diversi tipi di batteri che causano malattie, hanno dimostrato tassi di sopravvivenza dalle due alle cinque volte maggiori (a seconda del tipo di infezione) rispetto ai pesci non sottoposti a modifica.

I ricercatori sperano di ottenere l'approvazione della Food and Drug Administration (Fda) statunitense, di modo che il pesce gatto transgenico possa entrare in commercio, ma potrebbe trattarsi di un processo molto lungo: c’è al momento solo un altro caso di pesce geneticamente modificato approvato dalla Fda – un salmone in grado di raggiungere dimensioni maggiori grazie al gene proveniente da un’altra specie di salmone – che è arrivato sul mercato nel 2021, 26 anni dopo la prima richiesta di approvazione.

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