In Afghanistan Nato serve ad archeologia

(ANSA) - ROMA, 4 GIU - Non era mai successo e i risultati sisono rivelati subito preziosi: su richiesta dell'Ambasciatafrancese a Kabul, la Nato ha per la prima volta aperto i suoiarchivi fotografici militari, cedendo a storici e archeologi untesoro di immagini ad altissima risoluzione. Oltre mezzo milionedi fotogrammi, frutto di campagne satellitari e di voli aereicompiuti tra il 1991 ed il 2013, che riprendono dall'alto ilterritorio afgano. E che nelle mani di un team internazionale,di cui fa parte l'italiana Elena Leoni, hanno permesso diindividuare decine e decine di palazzi, fortificazioni, templi.In tutto oltre 2.500 siti archeologici, 900 dei quali fino adoggi del tutto sconosciuti, emersi a sorpresa dallo sterminatodeserto di sabbia e mine. Testimonianze preziose che ora vengonocatalogate grazie al programma 'The Afghanistan Heritage &Extractive Industries Developent Iniziative', coordinatodall'architetto Maria Rita Acetoso per conto di UNESCO, BancaMondiale e Governo afgano.

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