Meloni, lo stop alla kermesse a Bruxelles ci lascia sgomenti

BRUXELLES - "Quanto sta accadendo a Bruxelles ci lascia increduli e sgomenti. Ho chiesto immediatamente al primo ministro belga Alexander De Croo di seguire quanto stava accadendo e lo ringrazio per la sua tempestiva e chiara presa di posizione contro l'odiosa oppressione della libertà di espressione". È quanto ha sottolineato la premier Giorgia Meloni, nelle vesti di presidente del partito dei Conservatori e Riformisti, in merito allo stop arrivato oggi alla kermesse delle destre a Bruxelles.

"Il sindaco di uno dei comuni della capitale belga ha vietato una conferenza alla quale avrebbero dovuto partecipare capi di governo, parlamentari nazionali ed europei. In seguito all'ordine, la polizia ha impedito fisicamente l'accesso alla conferenza agli ospiti e ai relatori", ha ricordato Meloni nella sua dichiarazione. "A tutte le vittime di questo ingiustificabile abuso, in particolare ai membri dell'Ecr presenti, va la mia totale solidarietà", ha concluso.

"Quello che è successo oggi al Claridge è inaccettabile. L'autonomia comunale è una pietra miliare della nostra democrazia, ma non può mai annullare la Costituzione belga che garantisce la libertà di parola e di riunione pacifica dal 1830", ha infatti scritto in un tweet il premier belga, Alexander De Croo. "Vietare le riunioni politiche - ha aggiunto - è incostituzionale, punto e basta".

"La conferenza non si ferma, ci vediamo domani nella stessa sala, la libertà di parola non si silenzia". È quanto dicono all'ANSA gli organizzatori della conferenza National Conservatism. Nel programma di domani è atteso l'intervento del premier ungherese Viktor Orban e del capogruppo di Ecr, il meloniano Nicola Procaccini.

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