Vinitaly, tutti pazzi per il vino
Anche a Bergamo settore in crescita

Una crescita del 6% tra il 2010 e il 2016: è la percentuale positiva che fotografa l’andamento delle iscrizioni (al netto delle chiusure) alle Camere di Commercio lombarde degli esercizi enoteche, bar, pizzerie e pub in attività.

Il dato diffuso a Verona in occasione dell’apertura di Vinitaly. Al 2016 gli esercizi attivi erano 25.912 (comprensivi di commercio al dettaglio di bevande), con Milano (8.752) prima provincia per numero di attività davanti a Brescia (3.773), Bergamo (2.864), Varese (2.016) e Monza e Brianza (1.028). Il dato elaborato dall’Ufficio studi Unioncamere Lombardia è stato diffuso oggi in occasione dell’apertura del Padiglione Lombardia a Vinitaly e fotografa la crescita esponenziale del mercato del vino in terra lombarda attraverso una passione sempre più sostenuta nel pubblico di appassionati e non solo. Incoraggiante il dato bergamasco: nel 2016 sono 2.864 gli esercizi tra enoteche, bar, pub, birrerie e commercio al dettaglio di bevande contro i 2.645 del 2010.

Nel primo giorno di apertura del Salone il Padiglione Lombardia ha visto un autentico assalto di visitatori con i corridoi costantemente occupati. Grande la soddisfazione dei Consorzi e degli operatori della Lombardia presenti a Verona

«Una crescita così alta di aperture di enoteche, bar, pizzerie, pub nel periodo 2010-2016 è un dato che ci deve far riflettere: il mondo del vino si dimostra anticiclico e capace di generare sempre più mercato”, commenta Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia. “Chi investe in questo settore in Lombardia lo fa perché consapevole di una sempre più accresciuta domanda di luoghi dove assaggiare, testare, degustare e acquistare vino di qualità. Questa passione è dimostrata dai visitatori al nostro Padiglione, che sanno di trovare in una terra che rappresenta solo una nicchia della produzione nazionale prodotti di grande qualità».

Positivo il commento anche dell’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava: «Ritengo che la crescita del numero di enoteche e di esercizi che possono fare cultura, oltre che mercato del vino sia un dato soddisfacente, che conferma il ruolo di Milano e della Lombardia come polo di eccellenza dell’alimentare, anche nella sua accezione di vitivinicoltura».

Dall’assessore Fava non manca un appello. «Come avviene in Francia, prima realtà che ha lanciato e sostenuto il concetto di terroir – ricorda – anche da noi enoteche, bar, pizzerie e pub abbiano il coraggio di scommettere di più sui vini lombardi, che sono sinonimo di qualità, di distintività, di cultura e passione. Si dia sempre maggiore spazio ai vini e alle birre della Lombardia, se vogliamo promuovere e sostenere la più importante regione agricola d’Italia e la seconda in Europa per agroalimentare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA