Da Bergamo al Giappone
Un’oasi di pace e preghiera

Padre Franco Sottocornola, missionario saveriano bergamasco, in Giappone da 36 anni, racconta sul settimanale diocesano www.santalessandro.org quali sono le attività del centro Shinmeizan, fondato 27 anni fa.

Padre Franco Sottocornola, missionario saveriano bergamasco, in Giappone da 36 anni, racconta sul settimanale diocesano www.santalessandro.org quali sono le attività del centro Shinmeizan, fondato 27 anni fa, immerso in un paesaggio di grande bellezza, un luogo di pace, di silenzio e di spiritualità dove religioni e tradizioni molto diverse possono incontrarsi in un clima di profondo rispetto reciproco.

«Vivo su una montagna (beh, a dire il vero, solo una collina di circa 300 m. di altezza) in mezzo ai boschi e a 4 chilometri dal piccolo villaggio di Heboura, uno dei tanti che compongono il Comune di Nagomi, nella Provincia di Kumamoto, sull’isola di Kyushu, la più meridionale delle quattro isole principali che compongono l’arcipelago del Giappone».

«Cominciamo con lo spiegare alcuni di questi nomi di luogo.

Heboura significa: “radura delle libellule”.  Tutti e solo campi di riso e verdure. Neppure un negozio. Circa 200 abitanti.  I giovani che si sposano vanno ad abitare altrove. Qui rimangono gli anziani a custodire i campi e le tradizioni».

«Nagomi significa: “Acqua che scorre tranquilla”. Come accennato sopra, questo Comune è’ un agglomerato di tanti villaggi, attraversati dal bel fiume Kikuchigawa che scende dalle cime del più grande cratere vulcanico della terra, il monte Aso (cratere che misura 24 x 27 km di diametro!)  Questo vulcano (il centro è tuttora attivo!)  noi lo vediamo quando al mattino, pregando al sorgere del sole all’aperto, stiamo rivolti verso Est.  La sera, invece, pregando quando il sole tramonta, lo vediamo scendere verso il mare Ariake, che bagna la costa Nord-occidentale dell’isola di Kyushu, e ci separa dalla penisola di Shimabara dove sorge il vulcano Unzen».

«Sulla montagna (o collina) di cui parlavo all’inizio, proprio in cima, là dove la stretta strada che sale a serpentoni da Heboura si ferma nel bel mezzo dei boschi, si trova Shinmeizan, ossia «La montagna della vera vita».  È una “casa di preghiera”».  

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